A cura della Redazione
Si apre al pubblico una nuova domus negli Scavi archeologici di Pompei. Come le altre inaugurazioni di siti assoggettati ad opere di restauro e le iniziative promozionali di Pompei Viva, la casa costituisce un’attrazione in più per i turisti che ogni anno arrivano numerosi in visita al monumento culturale vesuviano. Il restauro della casa della Fontana Piccola è durato tre mesi ed ha riguardato un dipinto murale con una scena di paesaggio marittimo. Il “salvataggio” è stato promosso dalla Fondazione Città Italia, associazione che punta al coinvolgimento dei privati nella tutela del patrimonio culturale, mediante la raccolta di fondi per il restauro di opere d’arte a rischio. I lavori sono stati promossi d’intesa con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei .“In tempi così difficili, solo il contributo e la partecipazione di tutti può promuovere la bellezza dell’Italia – ha dichiarato Ledo Prato, Segretario Generale della Fondazione CittàItalia - Restituire questa straordinaria opera a Pompei ci riempie di orgoglio e soddisfazione”. Da parte sua il Commissario governativo Marcello Fiori spiegato che il moderno modello di gestione dei beni culturali non può prescindere dall’integrazione tra la missione pubblica e l’intervento dei privati. La decorazione pittorica del dipinto restaurato è costituita dalla fascia superiore, rosso pompeiano, il pannello centrale raffigura il paesaggio marittimo, lo zoccolo è giallo mentre, parallelamente al paesaggio, resta traccia di una decorazione architettonica. E’ stato necessario riparare i distacchi dell’intonaco dal supporto murario in corrispondenza di alcune lesioni ed eliminare le infiltrazioni d’umidità sul dipinto. Il lavoro di recupero dell’affresco è stato affidato al restauratore Francesco Esposito, con la supervisione della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei ed in particolare dell’archeologo Ernesto De Carolis. Sono state poste in essere diverse metodologie d’intervento volte a ripristinare l’adesione dell’intonaco al supporto murario, a trattare la pellicola pittorica ed a demolire le stuccature in cemento di probabili restauri precedenti. MARIO CARDONE