A cura della Redazione
La rappresentanza sindacale unitaria dei dipendenti del comune di Pompei ha diffidato, con un documento sottoscritto da rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, in modo formale l’amministrazione comunale di Pompei, che sta facendo installare all’ingresso di tutti gli uffici nuovi modelli di marcatempo (che rilevano la presenza dalle impronte digitali degli impiegati comunali, vigili urbani ed operai del Comune). Il motivo della reazione dei sindacati è che questa forma di controllo delle presenza non è stata concordata preventivamente con loro. La rappresentanza sindacale dei lavoratori comunali, per questo motivo, è partita a razzo per fermare il provvedimento, con la proclamazione dello stato di agitazione, accompagnato dall’invito ad un tavolo urgente di concertazione della delegazione trattante di Palazzo de Fusco. Nel frattempo la minaccia sindacale nei confronti del primo cittadino D’Alessio e dei suoi collaboratori, va letta come un invito pressante a stoppare l’entrata in funzione dei nuovi rilevatori di presenza, nell’attesa che sia chiarito collegialmente se tali macchine violano o meno la privacy dei dipendenti, alla luce della vigente normativa. Un passaggio importante perché l’Azienda municipale al fine di partire con il nuovo sistema dovrebbe preventivamente schedare alcuni dati identificativi corporali dei dipendenti, che notoriamente sono tutelati dalla legge. Vale a dire che nel caso l’iniziativa prosegua il suo corso, tutti i dipendenti comunali saranno costretti nei prossimi giorni a depositare presso l’ufficio del personale le impronte digitali che formeranno la base per rilevare (senza possibilità di errori) l’ingresso e l’uscita dal posto di lavoro. Si ricorda che al momento le macchine marcatempo utilizzate dal Comune di Pompei sono tarate per riscontrare l’ora d’ingresso mediante un tesserino di servizio, che viene introdotto in una sua fessura collegata ad un lettore e ad una memoria. Dal momento che sono capitati episodi spiacevoli (in molte sedi di lavoro) con cui è stato accertata la frode che consiste nell’aggirare il controllo con il semplice passaggio del tesserino di servizio da un impiegato ad un altro, che ha marcato il tempo al posto del collega assente o ritardatario, le aziende pubbliche e private si stanno organizzando, oggigiorno, con marcatempo di nuova generazione che leggono le impronte dei dipendenti, che sono uniche e non falsificabili. MARIO CARDONE