A cura della Redazione
Si inaugura oggi nella struttura antistante di piazza Anfiteatro la mostra “Pompei ed i suoi scavi tra scienza e mito”. E’ un modo innovativo di fare cultura sull’archeologia ed insieme prevenzione sul rischio Vesuvio. Sono rappresentate le suggestioni di un sito unico esposte in una mostra laboratorio introduttiva alla scoperta del monumento archeologico, insegnamento per le giovani leve. La mostra é aperta ad ingresso libero fino al primo. Diventerà un punto informativo stabile con supporti visivi, exibit scientifici, manufatti e reperti archeologici. Si propone di presentare ed approfondire le della storia di Pompei insieme alla cultura della prevenzione sul rischio vulcanico. Il commissario delegato dell’area archeologica, Marcello Fiori, ha dichiarato l’intento di creare un percorso che potesse introdurre i giovani e non solo alla visita degli scavi di Pompei ed al suo rapporto storico con il Vesuvio. Pompei è il ricordo di una tragedia - ha spiegato Fiori - che per noi è divenuta opportunità unica di saperi, ma il legame con il territorio e con i suoi rischi non va mai dimenticato”. Il percorso espositivo si suddivide in cinque sezioni. Il Vesuvio la cui eruzione causò la fine di Pompei; alla sua fama mondiale è dedicata la prima sezione con le riproduzioni di antichi documenti insieme a campioni di rocce. Inoltre i filmati e le fotografie delle più devastanti eruzioni. A seguire, “L’ultimo giorno di Pompei”, sezione dedicata alla narrazione storica, scientifica, letteraria, visiva e virtuale che ricostruisce gli ultimi istanti della città in quel fatidico 79 d.C. Il percorso prosegue con la storia degli scavi, 250 anni di ricerche dalle prime campagne di scavo borbonico fino al quelle odierne. A chiudere il percorso il punto informativo a disposizione del turista dove progettare il percorso personalizzato all’interno dell’area archeologica. L’ultima sezione è dedicata al “Laboratorio di esperienze” dove sono allestiti macchinari e supporti didattici, tra cui una speciale tavola sismica “vibrante” in grado di simulare il terremoto e gli effetti dei suoi fenomeni naturali collegati. La mostra è organizzata dalla direzione congiunta degli Scavi archeologici di Pompei (commissario delegato e soprintendenza Speciale) insieme alla Provincia di Napoli, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile - e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Osservatorio Vesuviano. Collaboratori ufficiali: Cinecittà Luce e Raiteche. MARIO CARDONE