A cura della Redazione
Ieri sera a Pompei, nella saletta del bar Iovine di Pompei, Tonino Scala, capogruppo regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, ha presentato il dossier sul “perché del commissariamento degli Scavi di Pompei”, al centro del dibattito politico dell’incombente campagna elettorale. “Dobbiamo tutti insieme contribuire ad una riflessione sui commissariamenti – ha detto Scala –, non solo sugli Scavi archeologici vesuviani ma in tante altre realtà della egione Campania”. Scala a parlato della caduta di un muro presso la Casa dei Casti Amanti spiegando che la conduzione non professionale e coordinata del sito archeologico non può portare che danno. Il commissariamento all’emergenza degli Scavi di Pompei incominciò nel luglio del 2008 con il Prefetto Profili, in piena emergenza spazzatura, con ampi poteri conferiti con decreto. A questo punto è d’obbligo precisare che se all’esterno degli Scavi (Porta Marina e Piazza Anfiteatro) l‘emergenza è antica quanto la scoperta dell’antica città romana, dentro le mura antiche le cose non andavano così male salvo i ritardi burocratici e la notizia di qualche custode scansafatiche o accattone. Non sono mai mancati fatti di cronaca come atti vandalici, furti o atti intimidatori, nel contesto sociale della zona. Con Profili gli operatori turistici hanno sperato in grandi cambiamenti ma alla fine sono rimasti delusi perché il Prefetto arrivò senza dotazioni finanziarie. Fu costretto a stornare i soldi per le sue iniziative dalle casse della Soprintendenza archeologica, che rimase a secco. All’inizio ci furono risultati: un giorno l’eliminazione dei cani randagi, il successivo le fontane, poi l’approntamento dei bagni per turisti, poi le fontane pubbliche, il pronto soccorso ecc.. All’esterno furono organizzate le guide turistiche, ordinati gli spazi demaniali per il commercio, fino a quando (marzo 2009) l’iniziativa si è arenata. Profili fu avvicendato con Marcello Fiori che in un primo tempo fu impegnato nella Protezione Civile per il depuratore di Acerra, successivamente per il terremoto in Abruzzo. Alla fine, il giovane neocommissario si è interessato prevalentemente agli appalti dei lavori di restauro e ad iniziative promozionali. MARIO CARDONE