A cura della Redazione
Bando alle polemiche inutili ed alle guerre in carta bollata. Il dibattito politico cittadino ha avuto un risvolto nell’ultimo Consiglio comunale mettendoal centro le esigenze concrete dei cittadini. La maggioranza e la minoranza sono state chiamate dalla crisi economica e dalle pressioni della gente (sindacati, associazioni dei consumatori, ecc.) a misurarsi sulle proposte concrete per alleviare il disagio delle famiglie riguardo al pagamento delle bollette dell’acqua. Anche i parcheggi pubblici pesano sui bilanci delle famiglie e non solo, c’è la tassa sulla bonifica che si opera come una gabella medioevale sui cittadini indifesi. Dopo un ampio dibattito che ha fatto tornare indietro le delibere ma non l’iniziativa dall’opposizione (Pdl), la maggioranza ha decretato una misura alternativa sui parcheggi. E’ stato dato mandato al dirigente Nunziata di aprire un tavolo di negoziazione con la società Aipa su molte questioni che stanno a cuore agli utenti (soste frazionate, strisce bianche, ecc.) anche se sul campo dello spostamento urbano la migliore risposta resta quella dell’efficienza ed economicità dei trasporti pubblici, con tessere di viaggio gratuite ad anziani, studenti ed invalidi. Il problema più sentito da tutti resta il caro-acqua da parte della società Gori, braccio operativo dell’ATO 3 a cui il Comune di Pompei è associato in base ad una risoluzione regionale recepita a livello legale. Finora i partiti politici si sono limitati agli annunci ed alle iniziative populiste (come la raccolta di firme per un ipotetico referendum). Sarebbe auspicabile la formazione di un fronte unico tra consiglieri comunali di maggioranza e d’opposizione per mettere in piedi una strategia comune, dal momento che il problema delle bollette salate investe sia l’utenza di destra che quella di sinistra. Si deve decidere se imboccare la strada più lunga e tortuosa della disdetta della convenzione o quella della trattativa in ambito ATO 3 riguardo alle tariffe, in particolare per adeguare alle esigenze attuali le fasce di consumi popolari a tariffa politica. In entrambi i casi, dovrebbero essere impegnati sindaco e giunta amministrativa, mettendo in agenda un intervento mirato, collegato alle altre amministrazioni del comprensorio, nel parlamentino consortile (ATO 3). MARIO CARDONE