A cura della Redazione
Personale degli Scavi di Pompei in fermento. Come al solito, questa mattina ci sono state file di turisti fuori ai cancelli in attesa dello svolgimento dell’assemblea, convocata dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria. E’ un film già visto. Si ripete nonostante la presenza di un Commissario nominato dal governo proprio con lo scopo di eliminare disservizi di questo genere. Hanno spaventato le iniziative della Soprintendente, Mariarosaria Salvatore, di redistribuire il personale sulla SANP che nasce dal matrimonio delle soprintendenze archeologiche di Napoli e di Pompei. Notoriamente, la soprintendenza autonoma di Pompei godeva di una gestione deliberata per legge che indirettamente riservava alcuni privilegi ai suoi dipendenti (come il Fop che è un fondo speciale dove vengono accumulati indennità speciali conteggiate per il semplice motivo che gli Scavi archeologici vesuviani sono tra i pochi monumenti che restano aperti 365 giorni l’anno). Ora che la Salvatore intende spostare il personale e mescolare le carte sono partite immediatamente le assemblee dove è stata espressa preoccupazione di marginalizzazione del sito archeologico pompeiano. “La Soprintendenza di Pompei è da sempre all’avanguardia nel panorama dei beni culturali italiani per modalità di gestione e di organizzazione, e pur in condizioni di grave carenza di personale, ha permesso la fruizione continua degli Scavi”. Hanno deliberato i custodi ed i funzionari. L’ipotesi di riorganizzazione mortifica le professionalità tecniche, amministrative, della vigilanza e operaie della ex Soprintendenza di Pompei concentrando a Napoli le funzioni di responsabilità-coordinamento e indirizzo. Si chiude effettivamente con la Salvatore un’epoca di visibilità istituzionale che l’autonomia (soppressa dal precedente governo) assicurava alla Direzione archeologica di Villa dei Misteri. Intere categorie professionali lamentano il mobbing e minacciano di aprire vertenze giudiziarie. Ora i lavoratori del Ministero dei Beni Culturali in servizio presso i siti vesuviani hanno intenzione di dar luogo a tutta una serie di adunanze per tenere sotto controllo le iniziative della Salvatore nel frattempo parte un siluro anche in direzione del Commissario Marcello Fiori. “L’assemblea boccia il commissariamento – è riportato nel verbale - che ha prodotto una mera operazione di maquillage con risorse che già erano di Pompei a dimostrazione di quanto sia stata scellerata la scelta del Ministero ad accorpare le due Soprintendenze (Napoli e Pompei)”. MARIO CARDONE