A cura della Redazione
E´ trascorso quasi un secolo ma non sono state accertate le aree di competenza dei privati e quelle che appartengono al demanio dello Stato a Porta Marina Superiore, ingresso degli Scavi sul confine occidentale di Pompei. Il sito, dopo la scoperta di Villa dei Misteri, fu sottoposto a cartolarizzazione mirante alla successiva costruzione della stazione della Circumvesuviana. Da allora in poi non si sono esauriti i conflitti di proprietà tra la Soprintendenza archeologica ed i privati. La notizia più recente attiene alla vertenza per l’accesso agli atti interni della Soprintendenza, fin’ora negato ai tecnici privati. Bisogna ancora chiarire se corrisponde a verità l’ipotesi che la palazzina della Soprintendenza Archeologica, sita in località Villa dei Misteri, sia stata costruita su suolo privato. Solo l’accesso ai privati all’archivio storico interno può chiarirne la fondatezza, anche se bisogna precisare che la Soprintendenza Archeologica di Pompei (all’epoca retta da Guzzo) ha sempre confutato decisamente ogni pretesa esterna. Lo sostiene la società immobiliare Maiora Srl che vanta titolo di proprietà per un suolo di circa 15mila metri quadrati al confino occidentale degli Scavi archeologici di Pompei, vale a dire lungo l’area in cui sorgono la palazzina della SANP, il parcheggio ed altre pertinenze poste sulla collinetta a ridosso all’ingresso di Porta Marina Superiore. La stessa società ha comprato il suolo in un’asta del 2001 (precedente governo Berlusconi con ministro Tremonti) quando furono messi in vendita terreni e fabbricati. Ha precedentemente presentato un progetto per la costruzione di botteghe lungo il muro di cinta che è stato bocciato. Ora intende riprendere il possesso dei suoli anche per interrompere eventuali termini di usucapione. Pari contestazione è partita da un privato, Mario Balzano, che ha chiesto l’accesso agli atti per legittimare il possesso di una piccola area alberata attigua ad un chiosco di sua proprietà che affaccia nell’area di Porta Marina Inferiore. Anche questa proprietà è stata acquisita all’asta del 2001 in cui il Governo anziché assemblare le aree demaniali di pertinenza archeologica ha preferito metterne alcune in vendita ai privati. La conseguenza è che ora alcune particelle costituiscono veri e propri avamposti dentro gli Scavi archeologici per far partire iniziative d’interesse privato che non sempre collimano con quello pubblico. Risulta che Balzano ha avanzato domanda legale di consultazione degli atti di proprietà demaniali alla nuova soprintendente Maria Rosaria Salvatore. Se non avrà riscontro, il titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche, è intenzionato a chiedere l’intervento del commissario Marcello Fiore. MARIO CARDONE