A cura della Redazione
Il consigliere Raffaele Matrone (ex IDV) ha comunicato ufficialmente al parlamentino comunale la sua adesione all’API (Alleanza per l’Italia), vale a dire il nuovo partito di centro fondato da Rutelli. Anche se il consigliere comunale di maggioranza, che non ha fatto in tempo a passare la luna di miele con il partito di Di Pietro, è stato il primo a tagliare il filo di lana nell’adesione alla formazione politica di centro, altri colleghi stanno valutando con attenzione l’opportunità di fare lo stesso passo. “Matrone non può vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso” è la considerazione generale. Vale a dire che il suo tempismo non assicura, per Pompei, la rappresentanza della nuova formazione politica. Gruppi più numerosi sia per affiliati che per presenze in consiglio comunale e nell’esecutivo cittadino possono rivendicarne la leadership. E’ il caso dei tre moschettieri del “Centro Democratico”. I consiglieri comunali Salvatore Visciano e Raffaele Marra che, insieme all’assessore Pasquale Avino, hanno la tessera del Partito Democratico (hanno votato al congresso), mentre in consiglio comunale è stato costituito un gruppo autonomo, nell’attesa di una collocazione più vicina alle loro convinzioni politiche. Nello stesso tempo i tre cercano maggiore visibilità a tutti i livelli. Insomma, la maggior parte della componente del Partito Democratico, originaria della Margherita, sta valutando di cambiar pelle. Fare il salto della quaglia in piena coerenza con il passato democristiano che ha Pompei vanta un’illustre tradizione. Restano in attesa i pezzi da 90 che aspettano segnali da Napoli: Vale a dire il sindaco Claudio D’Alessio, insieme ai fedelissimi (Mancino e La Mura). I tre attendono probabilmente istruzioni da Sommese che deve decidere se candidarsi alla Regione con il Partito Democratico o cambiare bandiera. Lo stesso ragionamento vale per Lo Sapio ed il suo gruppo “Unità e Impegno” che aspettano le scelte di Iossa, ma questa è un’altra storia. MARIO CARDONE