A cura della Redazione
“Adotta un cane di Pompei. Sarai ospite dell’area archeologica un’intera giornata. Porterai a casa una vita ed una storia”. Lo slogan del progetto "©ave canem", finalizzato alla tutela dei cani presenti nell’area archeologica, è contro il randagismo. Consente la sicurezza dei turisti senza far soffrire gli animali. “Il progetto è frutto della collaborazione della Direzione degli Scavi, con le associazioni animaliste (LAV, Enpa e Lega nazionale per la difesa del cane), che insieme alle istituzioni hanno censito, sterilizzare e curato i cani presenti negli Scavi – ha dichiarato Carla Rocchi, presidente dell’Enpa, nel corso della conferenza stampa di oggi, tenuta nella domus del Poeta Tragico che ha il mosaico d’ingresso di un cane alla catena con la scritta cave canem. – Il progetto presentato da Marcello Fiori (commissario Emergenza Scavi, ndr) consente il godimento dei capolavori archeologici nell’ambito di un equilibrato rapporto uomo/animale”. “Vogliamo aiutare Meleagro, Plautus, Licinia, Eumachia, Vesuvius (reminiscenza di vita dell’antica Pompei) e tutti gli altri cani a trovare casa”. Lo ha dichiarato Marcello Fiori, illustrando la sua proposta creativa che é destinata a molto clamore per l’approccio originale ad un problema endemico del sito archeologico. I circa cinquanta cani, inquilini del sito culturale, saranno proposti in adozione ai turisti italiani e stranieri. Molti gli attestati di approvazione per il bel gesto anche se c?è curiosità per i risultati concreti. Resta comunque la testimonianza di amicizia nei confronti dell’amico più fedele dell’uomo che parte da un sito dell’antichità che ha lasciato ai posteri numerosi attestati in questa direzione. Il percorso intrapreso per avere un successo completo, è stato fatto notare, deve essere di esempio dalle Autorità sanitarie e le municipalità al fine di impedire che arrivino altri cuccioli dall’esterno. E’ toccato a Francesco Giro, sottosegretario ai beni ed alle attività culturali, spiegare come il progetto “©ave canem” s’inserisce nel quadro d’iniziative che puntano a salvare Pompei dal degrado. “Abbiamo speso in soli 15 mesi 30 milioni di euro. Altri lavori per 25 milioni sono stati programmati – ha dichiarato Giro –. Gli Scavi di Pompei coprono un territorio di circa sessanta ettari con 150 edifici – ha spiegato -. Al momento ne sono visitabili solo 40, noi, in poco tempo, contiamo di metterne a disposizione dei turisti 80”. MARIO CARDONE