A cura della Redazione
Il comune di Pompei ha chiesto all’associazione “Bartolo Longo” di lasciare la stanzetta che occupa in via Sacra, al piano terra della Casa Comunale. Ufficialmente la richiesta avanzata dall’amministrazione comunale è giustificata dalla visita ispettiva dell’Azienda Sanitaria Locale che non ha trovato a norma lo stato del locale e dei servizi igienici. Oggettivamente c’è un problema principale. L’Amministrazione comunale intende fare dello storico Palazzo De Fusco la sede del museo sulla memoria cittadina. Con questo obiettivo l’ufficio patrimonio sta inviando gradualmente lettere di sfratto a tutti gli inquilini del Palazzo, compreso il chiosco dei giornali antistante lo stesso. Associazioni di volontariato, negozi, bar devono lasciare il piano terra libero. Persino alla banca che occupa da tempo immemorabile un’ala del piano terra è stato chiesto di trasferirsi. Per quanto riguarda l’associazione Bartolo Longo, che è ospitata con il pagamento di una canone simbolico, la risposta degli arzilli pensionati è stata un netto rifiuto. Tutto fa prevedere un braccio di ferro perché i pensionati, che utilizzano il locale comunale per riunirsi in mancanza di passatempi più allettanti, non hanno nessuna intenzione di andarsene. Dopo l’ispezione Asl si sono dati da fare. Hanno pitturato la stanzetta e il bagno, avvertendo le autorità di essere tornati nella normalità igienica. Resta in piedi il problema dei bagni ma i pensionati formano un’associazione di soli maschi, senza tesserati invalidi. Si trovano bene con un solo w.c., del resto tre bagni, come richiesto dall’Asl per una stanza di pochi metri quadri, sembra un’esagerazione. Il problema però è un altro. L’Amministrazione comunale ha da poco dotato la città di un centro sociale, denominato Gaudium. Una palazzina è stata attrezzata per questo scopo preciso. Manca ancora di alcune strutture, come una scala di sicurezza, ma il sindaco ha assicurato che si provvederà a breve. In questi locali sono previste una serie di iniziative sociali per giovani, anziani e portatori di handicap ma i vecchietti della “Bartolo Longo” non vogliono sentire ragioni. Rifiutano di lasciare il locali della loro associazione. “Abbiamo diritto ad un sostegno da parte dell’Amministrazione comunale – dicono in coro –. Se il Comune ha bisogno di questa stanza ne deve mettere a nostra disposizione un’altra con le medesime caratteristiche”. MARIO CARDONE