A cura della Redazione
Recupero delle stazioni della Circumvesuviana di Boscoreale e Boscotrecase e utilizzo della strada ferrata, circa milleduecento metri, nel tratto compreso tra i due comuni, quale pista ciclabile e percorso pedonale e fitnes. Questi, in sintesi, i punti chiave del progetto “parco lineare”, presentato stamattina dal sindaco Gennaro Langella nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala giunta di Boscoreale. sindaco Gennaro Langella nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala giunta di Boscoreale. Il progetto, formulato dalla società di trasporto vesuviano su rotaia, è stato presentato in virtù dell’imminente apertura del nuovo percorso ferroviario interrato che collegherà Torre Annunziata a Boscoreale. Di qui la decisione di promuovere un programma di riqualificazione che prevede la riconversione delle due stazioni in strutture polivalenti e la realizzazione di un “parco lineare” sulla ex strada ferrata della linea oggi utilizzata dai treni circumvesuviana. L’attuale stazione di Boscoreale, in base alle indicazioni fornite dal primo cittadino, sarà interamente votata ai giovani, con la creazione di una biblioteca-sala lettura, di un “internet point” e di un bar a piano terra, mentre al primo piano saranno previste due sale per convegni, dibattiti e cineforum. Anche la terrazza all’aperto del primo piano sarà utilizzata per convegni e dibattiti. La stazione di Boscotrecase, invece, ospiterà una biblioteca e un centro di accoglienza per gli anziani. Il progetto è stato già approvato dall’amministrazione di Boscotrecase, guidata dal sindaco Agnese Borrelli – assente all’incontro con i giornalisti –, mentre la giunta comunale di Boscoreale lo approverà al massimo entro domani. Secondo uno studio di settore, ci vorranno circa tre milioni di euro per il “parco lineare” e altri due per la riconversione degli immobili delle due stazioni. Il tutto in attesa dell’approvazione del finanziamento della Regione Campania che potrebbe già arrivare entro fine del corrente anno. Il progetto, redatto da uno studio associato di architetti di Napoli, visto che insiste nella “terra della pietra lavica” prevede un massiccio utilizzo di pietra lavica bocciardata e levigata lungo i percorsi ciclabili e pedonali, ma anche sui muretti di contenimento. Insomma il percorso di milleduecento metri sarà un vero “percorso di pietra vesuviana”. COMUNCATO