A cura della Redazione
Riapre l’Hotel del Rosario, un rinomato albergo a quattro stelle di proprietà della Chiesa di Pompei. E’ restato chiuso quasi vent’anni. Ora riapre al pubblico offrendo alla città un notevole impulso, tenendo conto dei trecento posti letto oltre alla creazione di numerosi posti di lavoro. Gli operai della ditta che ha avuto l’incarico di ristrutturare l’edificio, che era rimasto abbandonato, già hanno incominciato a lavorare all’interno da qualche settimana. Un cantiere vero e proprio non è stato ancora ufficialmente aperto ma è questione di giorni, perché l’UTC ha già rilasciato i permessi necessari. La gestione dell’albergo è stata affidata ad una società formata da una cordata di imprenditori locali capeggiata da Franco Tedesco, un operatore turistico pompeiano di livello internazionale. Ha avuto così esito positivo la trattativa dell’imprenditore Tedesco con l’Arcivescovo Carlo Liberati, che si era arenata al punto tale da finire in tribunale. A sentire l’Arcivescovo era stato Tedesco che non aveva tenuto fede alla parola data perché dopo la stipula della convenzione preliminare che prevedeva un canone temporaneo “non aveva sborsato neanche un soldo. Ora stiamo facendo un’azione legale - aveva spiegato a suo tempo Liberati - perché rifiuta di restituirci le chiavi. Alle mascalzonaggini rispondo con la legge”. La determinazione dell’intraprendente prelato, che aveva rotto i ponti anche con il Sindaco di Pompei, reo di aver caldeggiato la chiusura dell’affare nell’interesse della città, deve essere stata mitigata da offerte più allettanti. Alla fine è stata trovata la chiave di volta. Chiaramente, a parte la ristrutturazione completa dell’Albergo, Liberati ha chiuso il contratto assicurandosi un congruo canone. Si parla naturalmente di cifre elevate “Ogni giorno devo far mangiare 200 bambini presi dalla strada, 133 suore, 45 sacerdoti. E devo pagare lo stipendio a 207 dipendenti”. E’ la motivazione che ha spinto l’uomo di chiesa a chiudere un affare economicamente vantaggioso. D’Altro canto Tedesco si è assicurato un contratto triennale. Soddisfatti gli autori del business anche la città di Pompei si avvantaggia della nuova iniziativa alberghiera, rafforzata dalla notizia che sta per essere concesso in gestione anche l’ostello della gioventù. A questo punto è d’obbligo spendere una parola di elogio nei confronti del sindaco D’Alessio per aver perseguendo con determinazione l’obiettivo di far riaprire gli edifici storici del Santuario di Pompei, voluti con determinazione da un imprenditore illuminato come Bartolo Longo mentre ora sono in gran parte sfitti e degradati. MARIO CARDONE