A cura della Redazione
“In qualsiasi altro Paese il Ministro della Cultura avrebbe continuato ad utilizzare un personaggio come Guzzo affidandogli, se mai ce ne fosse stato bisogno, la responsabilità di Pompei, anche con i poteri di Commissario straordinario". Così ha dichiarato il segretario generale della UIL Mibac, Gianfranco Cerasoli, nel giorno in cui Piero Giovanni Guzzo ha lasciato la direzione della SANP a Maria Rosaria Salvatore. "Nonostante i conflitti ed i contrasti – ha proseguito il sindacalista - a nome della Uil dico grazie a Piero Giovanni Guzzo per quello che ha fatto, con l’augurio che anche all’esterno possa operare per Pompei, l’area archeologica vesuviana, Napoli e tutta l’archeologia Italiana”. Con l’inizio del mese di settembre Guzzo è andato in pensione. Il sindacalista Cerasoli ha interpretato il sentimento della stragrande maggioranza dei lavoratori e degli operatori culturali che hanno lavorato alle sue dipendenze nel settore archeologico del Ministero dei Neni Culturali e segnatamente agli Scavi di Pompei. Alla nuova Soprintendente, Maria Rosaria Salvatore, spetta il compito gravoso della sua sostituzione, non solo per i problemi della Soprintendenza speciale Napoli–Pompei ma soprattutto perché la dirigente di origine pugliese è stata chiamata a sostituire un collega che è tra le figure più prestigiose e autorevoli dell’archeologia. Guzzo ha svolto in circa dieci anni un lavoro enorme di valorizzazione degli gli scavi di Pompei, Ercolano, Boscoreale, Oplontis e Stabia. "Si tratta di un personaggio dal carattere spigoloso – ha tenuto a precisare il sindacalista Cerasoli – ma anche di grande levatura morale, associata alle straordinarie competenze tecnico scientifiche". I vari ministri che si sono succeduti nell’arco della durata del suo impiego non l’hanno dotato delle risorse per farlo operare a pieno regime. “Bondi e l’ intero governo Berlusconi hanno perso l’occasione per dare una svolta al sito archeologico romano più famoso al mondo”. Ha argomentato Cerasoli, concludendo che il doppio Commissariamento (Profili – Fiori) non produrrà alcun beneficio per l’archeologia vesuviana a meno che non si voglia far passare la distribuzione di bottigliette di acqua minerale a ferragosto come uno straordinario evento mediatico di portata internazionale. “Dal momento che Fiori, al pari del suo predecessore, non è riuscito a trovare un solo centesimo di risorse aggiuntive per Pompei”. MARIO CARDONE