A cura della Redazione
Dopo l´intervento del segretario generale della Uil, Cerasoli, che l’ha definita uno scandalo, la proroga del commissariamento degli Scavi archeologici di Pompei e degli altri siti vesuviani è entrata nel mirino degli altri sindacati. “Appare chiaramente che, dietro il Commissariamento, si nasconde una precisa volontà di “occupazione politica” di Pompei e della sua area archeologica, da anni sotto i riflettori dell’opinione pubblica e del sistema politico per la capacità di attrarre finanziamenti e di sviluppare occupazione”. Tuona Rossi, numero uno della Cgil nazionale. Nella primavera dell’anno prossimo ci saranno le elezioni regionali ed i sindacati sono preoccupati che l’operazione sia tutta una montatura politica ai danni dei lavoratori e dei monumenti nazionali. “ Un provvedimento che, in realtà, non è motivato né tantomeno comprensibile oggi, alla luce del palese fallimento del Commissariato Straordinario che ha visto, in questo anno, l’alternarsi di due alti dirigenti dello stato (senza che sia stato spiegato l’allontanamento del primo).” Si legge in una lettera di Libero Rossi, inviata al Ministro Bondi. “Tutto ciò genera confusione e profonda preoccupazione nel personale della SANP, che già assiste ad una gestione improvvisata, priva di un programma che tenga conto della reale analisi dei bisogni e ancor più disorientato a seguito dell’anticipata sostituzione del prefetto Profili e delle indagini in corso da parte della Guardia di Finanza, su alcuni appalti banditi dal Commissario delegato”. Il contrasto dei sindacati contro la politica del Ministro Bondi di mantenere per Pompei lo stato d’emergenza ha uno scopo che appare evidente: si pagano onorari a funzionari pubblici (raddoppiati di numero con il decreto di proroga) estranei al settore dei beni archeologici, ma evidentemente vicini al potere per il colore politico, con i soldi della SANP, mentre per il personale interno (di custodi e amministrativo) non ci sono risorse disponibili neanche per far viaggiare le archeoambulanze a tutela della salute dei turisti. Inoltre è un dato oggettivo che neanche un euro è stato speso dal governo per difendere e valorizzare gli Scavi vesuviani. A questo prorogare la nomina al commissario all’emergenza per Pompei per i sindacati serve solo a peggiorare le cose. MARIO CARDONE