A cura della Redazione
“Credo di più al marionettismo tragico di un nero che si trasforma in bianco che ad Obama che è nero e non si dipinge di bianco – così Roberto De Simone, ieri sera, al Convegno “Le Terre Del Rimorso”, moderato da Gigi Di Luca, nella serata conclusiva del Festival Ethnos 2009. Il regista e musicista napoletano, nel confrontarsi con Ambrogio Sparagna, è stato duro nei confronti del ceto di cui egli stesso fa parte: ”Pseudo musicologi ed antropologi mettono insieme una pseudo cultura che serve solo a chiedere i finanziamenti”. De Simone ha rimarcato il degrado culturale attuale, a tutti i livelli, ed ha spiegato l’originalità nella sua produzione di musica popolare: “La compagnia di canto Popolare è una grande produttrice di falsi di cui mi vanto di essere l’autore. C’è confusione - afferma - chi segue la tradizione e la musica popolare è lo stesso pubblico che non si perde una puntata dei programmi con le veline e del Grande Fratello”. Parlando della sua musica ha spiegato che bisogna in primis dotarsi di un bagaglio culturale adeguato. Inoltre è importante non prescindere dal contesto in cui si opera. Riguardo al suo atteggiamento anarchico “L’importante è scandalizzare - ha sostenuto –; è l’unica cosa che colpisce il potere”. Si è chiuso, sabato 31 luglio, la XV edizione di Ethnos con un lusinghiero successo di pubblico e di critica. Oltre 15 mila, tra napoletani e turisti, le presenze nei meravigliosi siti napoletani e delle ville vesuviane del Miglio d’Oro. L´ultimo appuntamento, il convegno “Le Terre del Rimorso”, con il confronto di due tra i maggiori esperti (e produttori) di cultura e musica popolare, Roberto De Simone e Ambrogio Sparagna. Nel corso del dibattito, pur nel segno di profondo rispetto della figura autorevole del Maestro De Simone, sono emerse due concezioni profondamente diverse nella comune cultura della musica popolare. Nella sua sistematica demolizione della politica dominante (sia a destra che a sinistra) e della cultura omologata de Simone non ha risparmiato nessuno. Ha bacchettato l’Amministrazione napoletana che ha riproposto la Piedigrotta di matrice laurina. Non ha mancato di chiamare in causa Michael Jackson e Barak Obama. Il dibattito, lungo ed intenso, ha preceduto l’esibizione di musica regionale del Sud Italia. MARIO CARDONE