A cura della Redazione
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, con decreto del 24 luglio, ha prorogato lo stato di emergenza agli Scavi archeologici di Pompei in relazione alla situazione di grave pericolo in atto. L’iniziativa, che comporta la nomina di un commissario (ancora da designare) è stata assunta anche al fine di completare gli interventi a difesa del patrimonio archeologico. Non si conosce ancora ufficialmente la durata della proroga né il nome del nuovo commissario, ma tutto lascia pensare che rimarrà Fiori (attuale commissario) per almeno un altro anno. C’è forte disappunto dei sindacati locali sulla reitera del provvedimento. “Negli ultimi quattro mesi, la Città archeologica più famosa e visitata al Mondo, è stata disertata dal Commissario Fiori - ha fatto notare il segretario della Cisl Pepe -. Dal 1° marzo al 30 giugno 2009 il tutto è stato gestito per corrispondenza dal dottor Fiori che, incaricato in sostituzione di Profili, ha annullato alcuni provvedimenti precedenti, lasciando incompiuti altri interventi, come la messa in sicurezza e la tutela delle aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia. Ha argomentato Pepe, che ha osservato che la Città archeologica, che conta una presenza giornaliera media di 15.000 turisti, è ancora priva di punti di ristoro (dopo la chiusura per morosità di svariati milioni di euro dell’unico ristorante dell’area archeologica di Pompei). Manca anche il punto di “primo soccorso” perché l’Asl non ha nominato, secondo i patti, una Guardia Medica. Vanificata l’iniziativa del Commissario Profili riguardo gli appalti e le concessioni finalizzate ad offrire la disponibilità di servizi igienici decenti e di punti di ristoro ai milioni di turisti che visitano gli Scavi di Pompei, particolarmente nel periodo estivo. Pompei nei fatti e nelle scelte delle istituzioni regionali e statali sta perdendo terreno ogni giorno di più in termini di centralità, mentre, al contrario, pesa sulla SANP il costo delle scelte commissariali e dei relativi staff. Intanto, ha fatto notare la CISL, Pompei non si è ancora dotata di una Fondazione per organizzare le attività turistiche collaterali all’archeologia, come hanno fatto, invece, le consorelle Stabia ed Ercolano. MARIO CARDONE