A cura della Redazione
C’è stata martedì sera una bella e partecipata manifestazione liturgica nella Cappella degli Scavi archeologici di Pompei, dedicata a San Paolino da Nola all´interno degli Scavi archeologici di Pompei. L’antica chiesetta é di culto e devozione tradizionale non solo del personale della soprintendenza ma di tutto il microcosmo (gestori di bancarelle, operatori turistici ecc) che gravita intorno al sito archeologico fu costruita intorno alla fine del milleottocento. Nove anni prima del Santuario della madonna del Rosario. La cappella é stata recentemente restaurata con lavori pubblici e fondi della Soprintendenza archeologica. I lavori di restauro hanno interessato tutta l’area orientale della città antica destinata ad accogliere gli uffici amministrativi ed il punto di raccolta dei custodi. La chiesa è sita nei pressi di Porta Stabiana, dove fino agli 60 ha vissuto una piccola comunità, separata dal resto della città moderna, che era formata dalle famiglie degli archeologi e buona parte degli impiegati e delle maestranze degli Scavi di Pompei. Alla festa di martedì ed a quella del giorno precedente (il 22 giugno ricorrenza dell’arrivo di San Paolino alla vicina spiaggia di Rovigliano) è stata rinverdita la tradizionale devozione verso il santo patrono della comunità di san Paolino con una processione a ricordo dell’accoglienza riservata al Santo, quando approdò presso la vicina spiaggia di Rovigliano. Paolino fu vescovo di Nola. La sua azione è stata tesa a creare un ponte tra la cultura pagana (praticata nella Roma antica) e quella cristiana. Il santo pare destinato a diventare dottore della Chiesa Cattolica. Per la manifestazione di ieri in primis va detto un bravo meritato a don Peppino Ruggiero, il cappellano di San paolino che ha fatto le cose per bene (tanto da meritare le congratulazioni del sindaco Claudio D’Alessio). Inoltre va precisato che è stata l’occasione per celebrare la riapertura al culto ai fedeli, dopo tre anni di fermo per i lavori di restauro. Ha celebrato la santa messa con una bellissima omelia il Vescovo Benedetto Maria Chianetta, abate benedettino di Cava dei Tirreni. MARIO CARDONE