A cura della Redazione
Dopo il responso dell’urna, a Pompei è il momento della carta bollata. La prima avvisaglia era partita con la dichiarazione a caldo di Giuseppe Tucci. L’ex sindaco democristiano della città mariana che ha reso l’esordio difficile al candidato di centrodestra, Michele Genovese, partecipando in corsia separata. “Sono perplesso. In trent’anni di attività politica non mi era successo niente del genere”. Il giorno dopo si è regolato di conseguenza. Ha spedito il ricorso al TAR accompagnandolo con oscuri commenti. Se l’è presa in modo particolare con Attilio Malafronte, il consigliere comunale confermato al seggio come primo eletto, con 434 preferenze, che, a suo dire, gli avrebbe sottratto il seggio per 30-40 voti. “E’ uno scandalo giudiziario da Procura della Repubblica”. Parole dure che certamente non sono sfuggite a chi di dovere. Non si è fatta attendere la replica di Claudio D’Alessio, che ha convocato una conferenza stampa per sabato mattina. Nell’ambiente dei suoi più stretti collaboratori è stato fatto notare che evidentemente Tucci, sconfortato dalla cocente sconfitta elettorale, ha sbagliato la mira perché sarebbe un esponente della Popolo della Libertà (il secondo in ordine del numero di preferenze) e non Attilo Malafronte a perdere il seggio se il Tar dovesse accogliere il suo ricorso. “Bisogna precisare – ha affermato Claudio D’Alessio – che in ogni seggio elettorale c’erano rappresentanti di lista di tutte le coalizioni. Erano attivisti agguerriti, che sono stati attenti, si sono fatti sentire con numerose contestazioni nelle operazioni di voto e di scrutinio. Mi dispiace constatare – ha affermato – che persone che hanno ricoperto ruoli istituzionali a Pompei abbiano fatto considerazioni di basso profilo”. Un ricorso è in via di definizione anche da parte del candidato Giuseppe Tortora. “Stiamo predisponendo un documento da spedire alla magistratura – ha fatto sapere il neo consigliere comunale Udc (candidato a sindaco), che ha incaricato per questo il commissario cittadino Giulia Cerchia –. Sia chiaro – ha proseguito l’ex consigliere provinciale - D’Alessio ha conseguito una netta vittoria ma sono capitate parecchie stranezze che devono essere chiarite”. Vuole esser più chiaro? “Mi riferisco al seggio elettorale numero 22 (via Nolana) ed altri seggi della periferia (Pontenuovo, Mariconda e Messigno). Inoltre - ha concluso - alcuni candidati non hanno riscontrato neanche il voto proprio (si erano evidentemente auto votati) e quello dei più stretti familiari alla fine delle operazioni di scrutinio. Al contrario, molte schede elettorali erano così identiche l’una all’altra che sembravano stampate in serie”. MARIO CARDONE