A cura della Redazione
Niente di grave ma ci sono stati piccoli incidenti nei seggi elettorali durante le operazioni di voto della giornata di ieri a Pompei. Più che altre ripicche sulla regolarità dello svolgimento delle operazioni di voto, ma bisogna mettersi anche nei panni degli agenti di polizia: come si fa a conoscere le facce di 440 candidati alle elezioni amministrative? Tutta questa tensione é la logica conseguenza di una campagna elettorale amministrativa consegnata ad una pubblicità di basso livello che ha provocato severi provvedimenti della polizia. Nella serata di sabato sono stati smontati gli ultimi striscioni ed i manifesti abusivi (vale a dire quelli affissi fuori dai tabelloni elettorali) in un’operazione diretta dal comando della polizia di Stato di via Sacra, che non ha guardato in faccia a nessuno. Nella giornata di domenica presso alcuni seggi elettorali il primo cittadino in carica Claudio d’Alessio ha subito contestazioni nel corso del consueto giro dei seggi elettorali, dove si è soffermato, come è oramai abitudine consolidata a stringere le mani dei presenti. La sua presenza è stata considerata impropria dagli avversari politici perché diretta ad influenzare il voto. Questa considerazioni ha fatto nascere una serie di contestazioni nei seggi di parco Maria ed in quello di Messigno. Di conseguenza è partita l’iniziativa degli agenti di non consentire la presenza di candidati (almeno i più noti) nelle immediate vicinanze dei seggi elettorali. Altro elemento di che ha fatto parlare è stata l’eccessiva elasticità all’interno dei seggi nel consentire l’identificazione dei votanti sulla base delle conoscenze personali da parte degli scrutatori (e non in base al documento d’identità) che, dal momento che i posti di scrutatore sono notoriamente lottizzati hanno fatto nascere legittimi sospetti. MARIO CARDONE