A cura della Redazione
Marcello Fiori resta commissario all’emergenza presso gli Scavi di Pompei e degli altri siti archeologici vesuviani. La notizia del suo avvicendamento, che si era diffusa presso gli uffici di via Villa dei Misteri della SANP è stata clamorosamente smentita. Resta il giallo. A parlare delle sue dimissioni erano stati gli ex dipendenti del ristorante Turistico che avevano un appuntamento con lui per trattare il loro reinserimento nella nuova gestione Autogrill. La disdetta dell’incontro era stata motivata dalla scusa che Fiori stava per lasciare. Invece pare proprio che rimarrà saldo sulla sua poltrona (si fa per dire perché non è mai stato operativo) fino al mese di luglio, vale a dire fino alla scadenza del mandato previsto nel decreto governativo. Pare proprio che dopo l’intervento di Profili dell’anno scorso si sono spenti i riflettori dei media. Contemporaneamente sono finite le spinte a superare i fattori di degrado, elementi di una vasta letteratura giornalistica tra aneddoti, stranezze ed episodi clamorosi ancora oggigiorno raccontati all’estero. Profili fin dal suo arrivo a Pompei (6 luglio dell’anno scorso) aveva puntato sul superamento dei fattori dell’emergenza (fontane e bagni pubblici, cani randagi, pronto soccorso, abusivismo commerciale e professionale). La fase successiva era stata dedicata agli appalti di servizi dentro gli Scavi ed alla concessione degli spazi demaniali. Questi ultimi hanno sortito meno fortuna perché è scattata un’ispezione della Guardia di finanza, mentre alcune concessioni sono state annullate dallo stesso Marcello Fiori. Il dato che lascia tutti, al momento, perplessi è che Fiori nonostante abbia fatto sapere che rimane a Pompei ha continuato ad assentarsi dal sito archeologico, occupandosi evidentemente di altre urgenze nell’ambito della Protezione Civile Nazionale. Alla fine Pompei è regredita fino a tornare allo stato partenza, anche per la mancanza di controlli. A si è rivolto a lui per qualche urgenza il dirigente di Bertolaso ha replicato che doveva prima studiare le carte. Intanto siamo pervenuti in piena stagione turistica. Fuori gli Scavi di Pompei è tornata la stessa situazione precedente. Rimane la bocca amara agli operatori turistici che avevano puntato su un miglioramento pubblico radicale della qualità dell’accoglienza. MARIO CARDONE