A cura della Redazione
Venerdì 24 Aprile si è riunito il Coordinamento del Partito Democratico di Boscotrecase per eleggere il Segretario (oggi si dice coordinatore) del circolo. Con questo ultimo atto si è definitivamente formato il Partito Democratico a Boscotrecase. L’iter è stato molto lungo. Il 12, 13 e 14 Settembre 2008 c’è stato il tesseramento. Dopo alcuni giorni, precisamente il 28 settembre, le elezioni per il Coordinamento. Sono state elette 30 persone: 17 per la lista Avvenire, 7 per I Riformisti, 4 per i Democratici per lo sviluppo e il progresso nel territorio vesuviano, 2 per La Forza delle idee. Oggi, a distanza di 7 mesi da quell’ormai lontano 28 settembre, il Coordinamento, finalmente, per la prima volta, si riunisce. Nei mesi passati, le tre liste di minoranza più volte e con vari documenti hanno sollecitato la federazione affinché si riunisse il coordinamento. Quando, alcune settimane fa, ho saputo che a breve si sarebbe riunito, facevo fatica a crederci. Come mai, pensavo, la Federazione Provinciale, ha sentito il bisogno di riunire il Partito a Boscotrecase. Poi, dopo aver riflettuto sulla questione sono arrivato ad una facile deducibile soluzione. Nel mese di Giugno infatti sono in programma le elezioni provinciali ed europee. Per le elezioni provinciali in campo per il PD c’è Luigi Nicolais. La scelta del candidato è nata grazie alle primarie del 22 marzo. A Boscotrecase hanno votato in totale 202 persone. Le tre liste di minoranza, in quell’occasione, hanno deciso di non partecipare al voto in segno di protesta conto la Federazione, che senza aver mai riunito il partito a Boscotrecase, chiedeva ora di votare il candidato alla Provincia di Napoli. Evidentemente, e ne sono sicuro, la pochissima affluenza al voto, è stato un segnale forte, al punto che i dirigenti provinciali hanno deciso di riunire il partito. Io, quel 22 marzo non ho partecipato alle primarie, il giorno precedente ho firmato un documento di protesta inviato poi alla Federazione. Oggi, più che mai, difendo la mia scelta, sofferta ma necessaria e decisiva. La vicenda di Boscotrecase, ad ogni modo, dimostra le difficoltà di un partito che in Campania, in maniera particolare a Napoli e provincia, non ha ancora una vera struttura. Basta ricordare che come Coordinatore provinciale c’era Emma Giammattei, poi è arrivato Nicolais e, infine, come coerente conclusione del percorso il partito è stato ed è affidato al Commissario Enrico Morando. Probabilmente le colpe e i problemi arrivano da lontano. Dal nazionale, dove il PD non riesce a decollare, e si proiettano fedelmente anche nel nostro territorio. A mio avviso il cambiamento che tutti speravano non è arrivato. La classe dirigente è la stessa, la politica pure: non c’è una linea unitaria, si dice tutto e il contrario di tutto, bisogna fare questo ma anche l’opposto. Regnano i distinguo e la confusione e ci si affida ancora al vecchio metodo di ragionare, ai vecchi giochi di partito, ai vecchi legami, non si ha il coraggio di cambiare. Non voglio però dilungarmi su tale tema che merita una discussione molto più ampia e approfondita. Parliamo di Boscotrecase, dove finalmente dopo 7 mesi si è riunito il direttivo ed è stato eletto coordinatore Pasquale Pagano, 62 anni, ex PCI, ex segretario PDS, ex DS. A lui sono andati 16 voti, tutti della lista di maggioranza “Avvenire”. Le tre liste di minoranza hanno votato scheda bianca. L’entusiasmo di veder riunito il direttivo è svanito in pochi minuti. La lista Avvenire, forte della maggioranza conquistata, ha scelto e votato il coordinatore. Nessun tavolo di confronto con la minoranza, nessun possibile accordo su un nome condiviso da tutti. Alcuni esponenti della maggioranza auspicavano un gestione unitaria del partito e in questa prospettiva era stata fatta la scelta di Pagano. Io contesto tutto: modus operandi e scelta. Se davvero c’era la volontà politica di fare qualcosa di nuovo, se davvero si volevano abbandonare i vecchi schemi e mirare ad un forte cambiamento con una gestione unitaria del partito, come primo passo, indispensabile ai fini dell’obiettivo, bisognava scegliere il coordinatore insieme alle forze politiche di minoranza. Un nome nuovo, scelto magari tra i giovani, frutto della convergenza dell’intero coordinamento, dell’intero partito. Purtroppo, a Boscotrecase, regna la vecchia mentalità. Purtroppo a Boscotrecase il cambiamento è ancora lontano. E poi io, al posto del sindaco Agnese Borrelli, forte della mia figura istituzionale, del mio ruolo all’interno del partito (candidata alla camera dei deputati nelle ultime elezioni politiche), della maggioranza conquistata nel coordinamento a Boscotrecase, avrei conservato 5 minuti di ogni mia giornata per chiamare in Federazione e sollecitare, pretendere, che si riunisse il coordinamento. E questo anche per avere una struttura di supporto politico delle scelte dell’amministrazione, naturale proiezione del partito. Ora non mi si venga a dire che è stato fatto. In sette mesi, probabilmente solo due o tre volte. Questo è sintomatico di come non c’è mai stata la volontà politica di riunire il coordinamento, e per vari motivi legati magari a scelte e interessi personali, a legami particolari. Ora il Partito Democratico a Boscotrecase è definitivamente nato (anche se non ha ancora una sede), e da ora bisognerà affrontare e cercare di risolvere i vari problemi che attanagliano il paese. Mentre scrivo, ricevo la telefonata di Pasquale Pagano. Lunedì 27 si riunisce il Coordinamento per discutere e decidere le varie candidature per le elezioni provinciali. Questo è il primo punto. Da qui si parte e da come verrà gestito questo ed altri problemi si capirà la reale volontà di questa maggioranza, e dell’intero partito. Io, senza fare demagogia, lavorerò perseguendo uno scopo ben preciso: costruire un partito nuovo perché si possa davvero realizzare un forte e necessario cambiamento e questo perché, nonostante le sconfitte, le delusioni e le tantissime difficoltà, sembra strano, ma io, nel Partito Democratico ancora ci credo. Pietro Carotenuto Coordinamento Partito Democratico di Boscotrecase