A cura della Redazione
Pubblichiamo il comunicato del consigliere comunale del Popolo della Libertà, Arturo Sorrentino. Ero a Roma al Congresso di fondazione del Popolo della Libertà e ho avuto la sensazione di un vastissimo blocco sociale composto da donne ed uomini, moltissimi giovani, che vogliono contribuire a portare l’Italia dall’interminabile dopoguerra ad un nuovo rinascimento politico, sociale, culturale ed economico con determinazione e soprattutto passione, fondamentale per riuscire nelle imprese! E ho avuto le stesse emozioni della militanza nel MSI e della partecipazione alla fondazione di An e poi al suo progetto. Purtroppo, tale evento si è consumato a 70 giorni dalle elezioni comunali e sono mancati fin’ora a Pompei riferimenti certi e legittimati, nonostante lo sforzo di alcuni di noi di dare una prima struttura locale al PdL. Coloro che si sono identificati nel nuovo partito, per calcolo o per convinta adesione, hanno fatto la corsa ad accaparrarsi la legittimazione o benedizione dell’esponente di zona, provinciale o regionale di turno, creando solo confusione, incomprensioni e malanimi, anche per l’ambiguità degli stessi interlocutori. Con il risultato che oggi ci troviamo con tanti PdL quanti sono coloro che ne fanno parte o ne rivendicano la rappresentanza: Garofalo, Tucci, Genovese, Coccoli e La Marca ( gli Italiani nel Mondo hanno aderito al PdL insieme a tanti altri movimenti minori), Langellotti, il sottoscritto (perché no?). A parte l’errore di non aver creato, nei mesi scorsi, un comitato costituente del nuovo partito composto da espressioni delle professioni, delle arti, della cultura, dell’imprenditoria, degli esercenti, delle associazioni e delle categorie, tutti credono di essere depositari della verità e si agitano, chi per candidarsi sindaco (senza avere il sostegno di gran parte del PdL stesso e degli altri partiti e movimenti del centro destra o senza verificare almeno qualche serio sondaggio onde evitare una figuraccia ), chi per sostenere questo o quel candidato per semplice convenienza personale, chi per cieca ambizione o infinita presunzione, chi per capriccio, chi semplicemente per odio personale o familiare verso gli avversari politici. Ma non c’è uno straccio di progetto, la città non sa e non capisce cosa vogliamo e per che cosa ci proponiamo e non rappresentiamo un’alternativa credibile all’amministrazione uscente di centro sinistra. La confusione è iniziata quando il dott. Acanfora con il suo gruppo ha fatto le messe scalze presso tutti gli esponenti, locali e non, del PdL perché “doveva essere candidato a sindaco” avendo “ tanti capi elettori e consensi”, salvo poi riparare in una coalizione di centro con sostegno, al momento, di liste di sinistra ed estrema sinistra per sostenere Peppino Tortora candidato a Sindaco. Si è accentuata allorché si è autocandidato a sindaco il dott. Genovese cercando sponde in ministri, deputati, candidati in pectore alla provincia ed esponenti locali, ma sempre individualmente e senza un confronto collegiale sostenuto da un progetto per la città avvalorato dal sostegno provato di professionisti, imprenditori, rappresentanze di categorie, corpi sociali intermedi che ci convincessero della competitività della sua candidatura. C’è poi la legittima, candidatura che Giuseppe Tucci ha faticosamente cercato di costruire creando comunque un cartello di liste di centro destra, più o meno consistenti. La verità è che senza metterci tutti insieme e cercare di unirci oltre che alle altre componenti del centro destra anche al centro e perfino alla sinistra moderata, a Pompei D’Alessio rischia di avere la strada spianata versa la rielezione. Del resto, piaccia o non piaccia nessun astante nel PdL (a cominciare dal sottoscritto) al momento riesce ad aggregare consensi tali da giocarsi almeno la partita fino in fondo. Allora il PdL deve cercare, magari su tavolo provinciale, un accordo con l’Udc per una grande coalizione comprendente centro destra, centro e sinistra moderata che può essere guidata, con il suffragio del gradimento popolare dimostrato, solo dal dott. Giuseppe Tortora. In alternativa ci si deve limitare ad una coalizione di centro destra guidata dal PdL che candidi a sindaco un esponente esterno come, per fare qualche esempio, il sen Bobbio che può essere garante di una battaglia di legalità e conosce a fondo le problematiche locali, o il Sen. Lauro uomo di grandi capacità organizzative e amministrative e di spessore morale e culturale che vive nella vicina Sorrento e vanta consensi ed amicizie a Pompei, o la stessa Alessandra Mussolini che per anni si è impegnata su problematiche locali negli anni ’90, o il prefetto Profili che conosce le vicende locali ed è stato commissario degli Scavi fino a poche settimane fa, o l’On. Scalera che a Pompei conosce ed è conosciuto, o qualche esponente di rilievo del mondo della cultura o del giornalismo. In tal modo il partito potrà compattarsi, avere la possibilità di organizzarsi per bene e, che si vinca o si perda, potrà interpretare un ruolo politico di valorizzazione culturale della città e di cintura di trasmissione tra le politiche di governo e le esigenze di sviluppo locale, avviando la costruzione di un progetto solido e credibile per il futuro. In tale ottica, ed essendo il comune che esprime oltre il 50% degli elettori del collegio, Pompei deve rivendicare il candidato alla provincia del PdL che avrebbe grandissime probabilità di elezione, trainando consensi anche per il candidato alla presidenza On. Cesaro. Tutti gli amici che si contendono candidature e leadership (Garofalo, Coccoli, Tucci, Genovese, Langellotti, il sottoscritto), se veramente credono nel progetto e vogliono bene al PdL ed a Pompei, si candidino nella Lista per nobilitarla e farne la più votata a Pompei. Credo che tutti vorranno misurarsi con il responso delle urne. O no? Alternativa a quanto modestamente proposto è l’aborto del PdL e la frantumazione del centro destra in tanti rivoli inconsistenti, con l’ennesima occasione persa di incidere nelle politiche comunali. A meno che non si voglia così “.colà dove si puote “ per favorire D’Alessio e Lo Sapio che ostentano amicizie ed entrature in ambienti di centro destra e del PdL. Arturo Sorrentino Consigliere comunale uscente del PdL