A cura della Redazione
Sarà illustrata stasera, 26 marzo, presso l’albergo Amleto di Pompei la diffida giudiziaria al Consorzio di Bonifica dell’Agro Nocerino-Sarnese che porta la firma di migliaia di cittadini di Pompei e degli altri comuni vicini. L’iniziativa segue la manifestazione di domenica scorsa: “Una Chiave per dire no all’omertà”, che ha assicurato la raccolta di 800 firme sotto l’esposto alle autorità competenti contro l’Ente consortile che ha sede a Nocera Inferiore. L’iniziativa giudiziaria sarà illustrata dal legale assunto dalle associazioni di manifestanti (insieme all’Associazione Territorio Libero di Pompei altre associazioni del comprensorio). Precedentemente era stata organizzata la raccolta delle chiavi delle proprietà immobiliari e fondiarie dei consorziati, per significare l’esproprio dei loro beni a cui sono soggetti per colpa di Enti inutili e dei loro odiosi tributi a fronte di servizi inesistenti e di un’estesa devastazione ambientale del territorio dell’area nocerina-sarnese, dove inondazioni e continui allagamenti sono sotto gli occhi di tutti. «La situazione del consorzio di bonifica – ha spiegato Giuseppe Sabini, Verde dell’Associazione Territorio Libero – rasenta ormai l’assurdo. I cittadini sono perseguitati da una tassa illegittima praticata da Istituzioni che avrebbero dovuto garantire l’autogoverno per la sicurezza del territorio, invece – ha proseguito - da diciassette anni la Regione Campania sta avallando la gestione dell’ente consortile”. Ancora più critica è Santa Cascone, presidente dell’associazione Territorio Libero di Pompei, che insieme a Sabini viene data per probabile partecipante alle prossime elezioni amministrative di Pompei «Le autorità, e in particolare la Regione, dovranno prendere atto della diffida sottoscritta dai tanti cittadini – ha annunciato la Cascone - annullare le procedure illegittime presentate dal Consorzio e avallate dalla Regione, per il recupero di una tassa assurda, in quanto non suffragato da alcun servizio per l’utenza. Le cartelle ed i fermi amministrativi notificati ai cittadini – ha concluso - si basano su un presupposto illegittimo, pertanto devono essere annullati». MARIO CARDONE