A cura della Redazione
A Pompei la gente prima veniva solo per la visita agli Scavi archeologici o per devozione alla Madonna del Rosario. Ore c’è anche il richiamo della buona cucina. L’applicazione della legge Bersani, con la liberalizzazione della concessione delle licenze, ha fatto aprire i battenti di nuovi ristoranti, che insieme a quelli storici richiamano a Pompei coppie e comitive di clienti che amano la buona cucina. E’ l’ultima tappa della politica locale che ha fatto aumentare il numero di bar e ristoranti. La concorrenza di settore ha fatto il resto, spingendo i gestori verso la diversificazione. A fianco dei localini di cucina economica, tipici della città, sono comparsi, da tempo, numerose pizzerie e ristoranti “pizza e pasta”. Insieme a loro sono approdate a Pompei le catene internazionali dei fast food e quelle regionali della pizza doc. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal recente appalto a due rinomate catene alberghiere e di ristorazione del servizio di catering all’interno degli Scavi di Pompei. La prospettiva per il futuro della città è l’accoglienza non solo a turisti “mordi e fuggi” cioè quelli che nella pausa della visita culturale consumano il pasto o la colazione per puro nutrimento ma anche buongustai, visitatori dalla buona forchetta, “gusta e ammira” che arriveranno a Pompei attratti dal richiamo delle specialità culinarie del posto. L’occasione della gita gastronomica “fuori porta” spronerà, a sua volta la visita dei “gioielli” del comprensorio vesuviano. Il particolare sorprendente è che il boom dei ristoranti a Pompei si è manifestato durante la congiuntura sfavorevole. In un periodo in cui la gente è indotta a non fermarsi a pranzo fuori casa per fare economia. “Siamo stati costretti ad introdurre anche piatti economici tra i nostri menu – ha confessato uno dei principali gestori di ristoranti di Pompei – oggigiorno si deve andare incontro alle esigenze della clientela che desidera spendere poco, se si vogliono quadrare i conti”. La verità è che, anche se non è tempo di grossi incassi, i ristoranti a Pompei resistono alla crisi nell’attesa dei tempi migliori. Ciò che attrae maggiormente i visitatori dalla provincia a di Napoli, ed oltre, è la varietà delle offerte gastronomiche di Pompei, sia per la varietà della cucina che per la spesa che essa richiede. Si va dal fast food allo slow food, dalla cucina tipica locale ai piatti hamburger, maionese e patatine, dalle taverne che servono trippa baccalà e le anguille del Sarno ai ristoranti alla carta, i cui chef che preparano piatti “alla carta” di cucina internazionale. Per finire c’è a Pompei anche un ristorante molto conosciuto, che porta a tavola gli stessi manicaretti che stavano sui triclini, durante i banchetti dell’antica città, prima che scendesse la lava dal Vesuvio. C’è dietro la preparazione di questi piatti di una civiltà remota lo studio di anni, partito nel laboratorio di ricerca della Soprintendenza archeologica di Pompei. La specialità del ristoratore locale consistite nel renderli gustabili anche ai palati nostrani. Mario Cardone