A cura della Redazione
I turisti che si recano in visita alla villa dei Misteri (l’edificio più rinomato della città antica) devono fare i conti con i lavori di restauro delle pareti interne e di consolidamento della struttura. I lotti successivi di lavori appaltati hanno provveduto al terrazzamento della collinetta soprastante, dove è necessario conferire regime alle acque di scolo, che insidiano con la loro umidità affreschi che sono una testimonianza unica al mondo nel campo dell’archeologia. Molti non sanno che la casa colonica situata sulla collinetta a ridosso della famosa villa pompeiana é abitata da molti anni da un rom (naturalizzato italiano), tale Ovidio Javanovic, che la occupa con moglie e due figli. Il signor Ovidio non solo pare che abbia nel tempo esteso abusivamente la superficie dell’abitazione, oltre la proprietà privata (un’abitudine frequente a Pompei) ma è di ostacolo anche ai lavori di consolidamento della collinetta, con pericolo non solo per il patrimonio culturale del nostro Paese, ma anche l’incolumità della sua stessa famiglia. A riprova c’è l’incidente capitato qualche anno prima, quando con lo smottamento del terreno, cadde fino a valle anche una mucca della famiglia rom. L’architetto della Soprintendenza archeologica Paola Rispoli, che ha la direzione dei lavori di consolidamento, ha fatto presente che prima di lasciare l’incarico, Profili è riuscito ad imporre al colono di villa dei Misteri l’ingresso degli operai del cantiere per la prosecuzione dei lavori. Il problema é che tutta la collina in questione, compresa la casa colonica, dovrebbero essere espropriati dal Ministrero dei Beni Culturali perché al di sotto di essa prosegue parte dell’antica dimora pompeiana, non ancora scavata. Ma dove stanno i soldi? Ecco il problema centrale, che è stato di ostacolo anche all’iniziativa di Profili e permane anche dopo il suo avvicendamento. Sempre visitando la famosa villa, a nord degli Scavi archeologici di Pompei, si nota all’interno del sito l’insegna di un bar-ristorante di un privato. L’insegna è stata posta sulla facciata interna della villa antica. Anche contro questo ristorante Profili ci ha provato (come con il chiosco della pineta giù a Porta Marina) con il risultato che si è beccato un ricorso al Tar, che ha sospeso i suoi provvedimenti d’urgenza. Solo alcuni esempi per dimostrare che lo stato di emergenza per l’iniziativa della Protezione Civile, è ancora viva fuori gli Scavi di Pompei. La domanda è, però, cosa potrà Fiori più di Profili, se non avrà mezzi sufficienti contro problematiche ambientali, così sedimentate da far parte, come il Vesuvio, del paesaggio degli Scavi di Pompei. Mario Cardone