A cura della Redazione
Dal 15 Febbraio al 15 marzo 2009 avrà luogo, presso le prestigiose sale del Museo Gracco in via Diomede n. 8 a Pompei, la personale di pittura "Di materia in materia" di Luigi Franzese a cura di Antonella Nigro. L´inaugurazione è fissata per domenica 15 febbraio 2009 alle ore 19,00. La mostra sarà visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 13.00. L´evento presenterà trenta opere, scelte all´interno dell´ultima produzione dell´artista, che propone come punto di riferimento la Natura e con essa la Materia. E´ attraverso gli elementi della natura e più propriamente della materia ancestrale, che Franzese costruisce e utilizza forma, linea e colore. Il Vesuvio, accompagnato dalla ginestra, diviene protagonista assoluto e poeticamente contraddittorio delle tele figurative di Franzese. A disputa le sue seducenti inconciliabilità: il Vesuvio è la Natura, potente e imperscrutabile signore che uccide e padre amoroso che veglia, temuto e amato, morte e vita; il Vesuvio è Materia, è pietra originaria, primitiva, misteriosa, ma anche giovane fiamma nuda, lava brillante. La pittura di Franzese è dunque un lungo viaggio all´interno dell´anima del Vesuvio, dei suoi dedali oscuri, delle sue simbologie, senza perdere di vista il cielo che, con esso è inscindibile, quando i lapilli se ne impossessano gareggiando con le stelle. Il Vesuvio è, dunque, una sintesi articolata, una metafora composita delle concezioni dell´artista: è Natura, è Materia mutevole ed eterna e la tela lo ospita in molteplici interpretazioni. Il rapporto diretto con questi dettami è il gesto: l´artista, ponendo sulla tela un piccolo reperto vulcanico circondato di colore, colloca il cuore, così egli oltrepassa il confine e s´impossessa del tutto, infondendo l´essenza e il significato ultimo al dipinto. Anche il colore delle raffigurazioni di Luigi Franzese, deriva dalle rarità delle pietre preziose della natura: è polvere di rubino che travalica nei purpurei gentili del corallo, gocce di elegante zaffiro e delicato acquamarina uniti alle profondità del lapislazzuli, aerei respiri trascesi nell´ametista, sabbie di topazio confuse al turbinio dell´oro ambrato, schegge di giada digradanti nello smeraldo, albe nascenti d´agata, fondi onice striati d´anime diamantine e fluttuanti. Il dipinto come opale specchiante dell´universo naturale, lirico riflesso dei preziosi cromatismi dell´infinito. Orario di visita: 10-13 dal martedì alla domenica. Lunedì chiuso Info: tel. 0818613784 - museo@gracco.it