A cura della Redazione
Dopo più di un mese non si sono ancora spente le polemiche sull’organizzazione delle manifestazioni di apertura delle festività natalizie degli Scavi archeologici vesuviani. L’iniziativa, diventata oramai una consuetudine, fu decisa all’ultimo momento dal Commissario Renato Profili, dopo essere stata accantonata dalla Regione Campania. Comportò qualche inevitabile scompenso, come succede sempre quando si fanno le "cose di fretta". Per questo motivo, si fecero sentire i rappresentanti sindacali dei custodi, anche per la delusione per la mancanza di corresponsione dello straordinario alla totalità del personale, come negli anni precedenti. Altro argomento oggetto di commento negli ultimi giorni riguarda la singolare vicenda collegata al concerto di Capodanno negli Scavi archeologici di Pompei. La società Multibox, che fa capo ad un imprenditore locale, si era fatta carico dell’iniziativa, facendo eseguire da alcuni musicisti un programma di canzoni napoletane, all’interno del sito, nei pressi del Teatro Grande. E’ stato un concerto augurale di Primo dell’anno, che si è svolto alla presenza di dirigenti del Commissariato, qualche parlamentare e la partecipazione di pochi turisti. Il numero dei visitatori negli Scavi quella mattinata di festa fu scarsa a causa del cattivo tempo, nonostante la promozione dell’ingresso gratis. Ora pare che, a seguito del concerto, la Direzione degli Scavi ha battuto cassa. E’ partito un invito scritto alla Multibox di corrispondere un corrispettivo per l’occupazione del suolo demaniale per l’occupazione del suolo demaniale il giorno del primo dell’anno. Una richiesta che in un primo tempo ha lasciato perplessi gli interlocutori. Nella risposta è stato fatto presente che la convenzione per l’esecuzione dello spettacolo con il Commissario all’emergenza, prefetto Profili, non prevedeva pagamento di alcun compenso. A questo punto si ferma la vicenda. Presumibilmente sarà stato richiesto sull’argomento il parere della direzione generale Ministero dei Beni Culturali. Nel commento degli addetti ai lavori dentro e fuori dal sito è apparso evidente il segnale partito nei confronti dell’altro autorevole soggetto istituzionale all’interno del sito culturale, vale a dire il Prefetto Profili. C’è stata nell’iniziativa epistolare della Direzione degli Scavi la difesa dell’autonomia del proprio ruolo. In poche parole è stato ribadito da parte del Soprintendente archeologico il concetto, forse non fino in fondo condiviso, che l’iniziativa del Governo contro l’emergenza degli Scavi di Pompei non riguarda la tutela del patrimonio archeologico che resta, anche dopo l’insediamento di Profili, di esclusiva competenza del Soprintendente Guzzo. Mario Cardone