A cura della Redazione
Due nuovi gruppi consiliari sono stati annunciati negli ultimi giorni dai consiglieri comunali di Pompei. Sono state presentate nei modi di rito al Presidente dell’assise Salvatore Alfano due istanze: riguardano la formazione di due gruppi, facente parte della maggioranza politica che sostiene la giunta guidata dal sindaco Claudio D’Alessio. Il primo raggruppamento è formato da tre (su quattro) consiglieri comunali dissidenti, che appartengono al Partito Democratico (Avino Pasquale, Coppola Alfredo e Visciano Salvatore). Il secondo invece ha una composizione mista perché vede presente il primo cittadino di Pompei Claudio D’Alessio (P.D.) insieme al consigliere comunale Ferdinando Uliano (della medesima formazione) ed al consigliere Giuseppe Del Regno, che è recentemente passato dall’UDC di Casini alla D.C. di Pizza. Il trasformismo politico di Palazzo De Fusco dell’ultimo periodo si spiega solo in parte con l’esigenza di mantenere in vigore le prerogative di legge (permessi, gettoni di presenza ecc.) ai presidenti dei due gruppi consiliari, rispettivamente Pasquale Avino e Ferdinando Uliano. E’ anche in corso un movimento sotterraneo che porta alla costituzione di nuove alleanze, in vista delle prossime elezioni amministrative. E’ noto che la tattica elettorale consiglia per le elezioni comunali la formazione di numerose liste di candidati. Ecco il motivo che spinge a mettere assieme una cordata di “amici” che non si può svincolare facilmente dal patto politico, dopo l’adesione. Per questo è prevedibile che tra i consiglieri comunali uscenti e gli ingressi eccellenti (cioè personaggi accreditati di una forte rappresentatività tra le famiglie di Pompei) il Partito Democratico prevede di scendere in campo con almeno tre liste elettorali alle prossime elezioni amministrative. Per quanto riguarda, inoltre, i nuovi gruppi consiliari, è destinato ad aprire una nuova polemica l’adesione del primo cittadino di Pompei ad uno di essi, abbandonando la pratica del pari trattamento. Risulta che i quattro dissidenti si sono già attrezzati per dare nuova battaglia. MARIO CARDONE