A cura della Redazione
E’ polemica a Pompei dopo il rifiuto di pronto soccorso ad un cane, rimasto azzoppato in via Civita Giuliana, dopo essere stato investito da un’automobile. Secondo alcuni residenti della zona, l’appello sarebbe stato rivolto al pronto soccorso veterinario, che opera in via Acquasalsa per tutto il comprensorio vesuviano. L’episodio risale a venerdì pomeriggio, quando il presidio sanitario veterinario, gestito dall’Asl numero 5 è stato avvisato da un vigile urbano che aveva raccolto l’allarme dei locali. Dopo la telefonata di denuncia dell’incidente è arrivato sul posto un operatore sanitario per verificare la gravità dell’animale. Secondo quando è stato riferito dai presenti il funzionario si è successivamente rifiutato di ricoverare il cane per operarlo chirurgicamente in pronto soccorso. La giustificazione addotta è stata che non avrebbe avuto dove metterlo dopo l’intervento chirurgico, perché il Comune ha sospeso la convenzione con una canile privato per il ricovero dei cani randagi. Il motivo è la mancanza di risorse finanziarie nel bilancio municipale. A tutti è sembrata una cosa assurda che un animale debba essere lasciato a terra a soffrire senza alcun intervento pubblico. Un episodio indecoroso che non è degno di un paese civile. Al presidio veterinario, dove non è stato possibile parlare con l’operatore sanitario, che era accorso in un primo momento, hanno chiarito che la situazione critica per gli animali nel Comune di Pompei nasce dalla mancanza di finanziamenti di iniziative concrete contro il randagismo. Allo stato dei fatti permane il problema sanitario e di ordine pubblico dai branchi di cani randagi che vagano nelle varie zone di Pompei (compreso il centro storico). Sono tornati i randagi anche all’interno degli Scavi archeologici di Pompei dopo che l’intervento del Commissario Profili ne aveva determinato il ritiro e ricovero nei canili di quelli presenti negli Scavi. L’Amministrazione comunale di Pompei si è dichiarata impotente ad affrontare il problema a livello locale perché i cani vengono abbandonati da visitatori che arrivano da fuori. A questo punto per tutelare la sicurezza nella città turistica c’é bisogno dell’intervento di un’autorità superiore che tarda ancora a venire. Mario Cardone