A cura della Redazione
Blitz anti-lucciole dei carabinieri di Pompei. Nei guai due albergatori del centro e una donna di Castelvolturno, tutti denunciati per favoreggiamento della prostituzione. I militari, coordinati dal luogotenente Vittorio Manzo, scrivono l’ennesimo capitolo relativo alla fiorente attività del sesso a pagamento che vede la città degli scavi al centro di un notevole “giro d’affari”. S. N., 31enne di San Giovanni a Teduccio, dava appuntamento ai suoi clienti principalmente a Pompei, ma non solo: teatro dei suoi incontri a luci rosse erano anche altri centri del vesuviano, come Terzino, San Giuseppe, Torre Annunziata, Castellammare ed Ercolano. Per fissare un appuntamento bastava chiamare sul suo numero di cellulare che era pubblicato tra gli annunci di un quotidiano a diffusione nazionale. “Morena” però non era sola. Negli spostamenti per raggiungere i luoghi degli appuntamenti, si faceva accompagnare, a bordo di una Mazda azzurra, da S.V., 43enne di Castelvolturno . La donna del casertano, in pratica, gestiva “l’agenda” degli appuntamenti della giornata: aspettava in macchina fuori agli alberghi ed eventualmente rispondeva al telefono se “Morena” era momentaneamente impegnata. Per circa venti minuti di piacere il prezzo “all inclusive” era di 130 euro (100 a lei e 30 per la camera d’albergo).