A cura della Redazione
Settembre, Solennità di San Gennaro, festa religiosa celebrante il Patrocinio del santo martire sul Comune vesuviano, sicuramente legata all’eruttazione lavica vesuviana dell’aprile 1906. Un fenomeno vulcanico d’eccezionale potenza, caratterizzato dall’apertura di bocche eruttive a circa 800 mt. s.l.m. da cui si generarono diversi bracci di colata. Fu l’intercessione del Santo, portato in processione per le strade cittadine, ad evitarne il peggio, la distruzione. Il magma si arrestò in località Vallone ed esattamente all’altezza in cui oggi una statua marmorea ne ricorda il tragico evento. I festeggiamenti si protrarranno sino al giorno 25 ed in questo periodo la città metterà in vetrina la cose belle che offre. Oltre al minuzioso programma religioso che sarà svolto dal parroco, don Raffaele del Duca, della chiesa parrocchiale omonima ubicata nella piazza principale del paese, grandi cose serba il programma civile stilato con tatto dall’apposito comitato dei festeggiamenti presieduto dal sig. Angelo Cirillo. Le celebrazioni religiose iniziate con il triduo di preparazione, ossia con la tre giorni d’uffici sacri dedicati alla preparazione della Messa Solenne del 19. La relativa processione, si celebrerà il giorno 21, ossia posticipata alla domenica successiva, come d’usanza, giacché il 19 di quest’anno non cade di domenica, e rievoca la celebrazione religiosa salvifica dell’aprile 1906, consentendo ai trecasesi di sciogliere, il debito di gratitudine accumulato nei confronti del Sancti Januari. Ricco e variegato il programma civile che spazierà tra musica e canti con assaggi di squisitezze locali quali il “tortano” della festa, un’antica ricetta impastata con canditi e cannellini dalle massaie trecasese ed il vino della passata annata offerto dai produttori locali. NINO VICEDOMINI