A cura della Redazione
Dal 30 maggio al 29 giugno 2008, al Museo Gracco di Pompei, mostra di Michele Giacalone. Una serie di circa 30 immagini in bianco e nero offrono un omaggio all´autore e ai suoi paesaggi, ai suoi visi colti come nel momento di trattenere un segreto, alle forme e agli spazi ritratti con raffinata sapienza compositiva. Le immagini sembrano animarsi di una luce nuova, di un contrasto più denso. Particolari rimasti sepolti sulla pellicola riaffiorano, diventano materia, intessono di spessore il nero e il bianco della trama e le fotografie trovano una dimensione diversa, più nuova e insieme antica. Questi i temi cari al suo sguardo sono tutti in questa mostra e confermano Giacalone grande autore e interprete delle forme e degli spazi della fotografia italiana. Oltre a rivelare un profondo rispetto e amore per la natura, le immagini di Giacalone testimoniano gli sforzi instancabili dedicati alla ricerca di valori fuori dal tempo e verità universali, ritrovati in spettacolari scenari accuratamente concepiti, intrisi di luce e in grado di esprimere l´esperienza della fugacità umana. Le sue fotografie dei paesaggi sono straordinarie anche in una prospettiva internazionale e hanno contribuito in modo decisivo a formare la percezione dell´ Italia come paese di eterna bellezza. Ispirato dalla pittura Giacalone ha creato immagini che non soltanto rispondono alle esigenze artigianali e tecniche, ma le cui qualità estetiche sono di grande effetto. L´intenso, quasi ossessivo, legame di Giacalone con il mondo della montagna è il frutto di una visione artistica molto personale legata al romanticismo tipico dell´Ottocento. Spesso per Giacalone la natura rappresenta una risorsa di spiritualità, la metafora di un mondo idealizzato e incontaminato. L´obiettività, le forme nette e le composizioni rigorose. Il passaggio dalla vecchia alla nuova concezione della fotografia si rispecchia chiaramente nelle opere di Giacalone: la tecnica e l´interpretazione che permeano i suoi primi scatti sono, infatti, in gran parte di ispirazione pittorica, e anche in anni successivi i suoi ingrandimenti proseguono lungo questo carattere espressivo. Alla luce del nuovo e crescente apprezzamento nei confronti dell´approccio soggettivo e della connotazione artistica della fotografia, è evidente quanto il contributo di Giacalone alla fotografia italiana sia stato autonomo e moderno. Nelle sue immagini, infatti, egli traduce in un linguaggio bidimensionale in bianco e nero la sua visione estetica del paesaggio e delle cose, mettendoli in scena in modo da rivelarne tutta la bellezza. Credo che Giacalone infatti riesca, con la fotografia, di produrre arte al pari delle altre forme espressive.