A cura della Redazione
Da ieri pomeriggio Gennaro Langella è ufficialmente il nuovo sindaco di Boscoreale. la Commissione elettorale lo ha proclamato eletto davanti ad una piccola folla di curiosi. Nulla di fatto, invece, per quanto riguarda la proclamazione dei consiglieri che avverrà nelle prossime settimane. Al momento, perciò, il primo cittadino potrà, da solo, adottare i provvedimenti monocratici, mentre per quelli collegiali, di competenza della giunta e del consiglio, dovrà ancora fare riferimenti ai componenti della Commissione straordinaria che restano in carica fino al momento in cui non saranno ufficializzati i membri del parlamentino locale. Al termine della cerimonia il titolare della fascia tricolore, visibilmente emozionato, ha tenuto una conferenza stampa. Nel corso dell’incontro con i giornalisti Langella ha rivolto un appello ai componenti della opposizione di centrosinistra, che, com’è noto, dispone della maggioranza numerica in aula: “li coinvolgerò – ha affermato – nelle decisioni che riguardano i problemi più rilevanti del paese. Da parte nostra non ci sono pregiudizi di sorta. Siamo pronti ad accettare il contributo di tutti per far sì che il paese esca dalla situazione di degrado nella quale si trova”. Il neo sindaco ha anche reso noto di aver convocato un vertice con i dirigenti dell’ente locale. A tenere banco, in queste ore, sono, comunque, le polemiche insorte in seno al centrosinistra locale. Una parte della coalizione, infatti, sarebbe pronta a sfiduciare Langella, impedendogli di espletare il mandato che gli è stato conferito dagli elettori. Una posizione, questa, che non è condivisa. In particolare il neoconsigliere Vito Russomanno (Uniti per Boscoreale) ha preso le distanze dai suoi colleghi: “credo – ha affermato – che non sia il modo giusto per cominciare la nuova legislatura. Boscoreale è reduce da ben due scioglimenti del consiglio e non può permettersi l’ennesimo commissariamento. È giunto il momento di mettere da parte gli interessi personali e di pensare al bene della nostra città che, senza una classe politica all’altezza, corre seri rischi”. CALBO