A cura della Redazione
Ennesimo atto di vandalismo ai danni dell’impianto di pubblica illuminazione. Trafugati i filamenti di rame all’interno dei cavi. Tre le strade che, di conseguenza, sono rimaste al buio. Due settimane fa l’amministrazione chiese scusa ai cittadini, attraverso un murale. Lo scenario si è, purtroppo, ripetuto. E molti cominciano a pensare che possa trattarsi di un sabotaggio vero e proprio, per quanto, al momento, non viene esclusa alcuna pista, nemmeno quella del furto su commissione, visto il valore del rame. Gli episodi sono stati denunciati alla magistratura che ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati. Disagi in Via Matteotti, via Garibaldi e via Cardinal Prisco. Una dettagliata denuncia è stata presentata dal sindaco Agnese Borrelli e dell’assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Casciello, i quali hanno lanciato un appello agli organi di polizia per la individuazione dei responsabili. “Abbiamo chiesto – spiega la prima cittadina – un aumento della vigilanza nelle strade. Il fenomeno comunque ad essere preoccupante, anche perché gli interventi di ripristino dell’impianto hanno un costo che si ripercuote sulle casse comunali e noi facciamo del nostro meglio per assicurare una gestione oculata. Occorre far leva anche su un maggiore senso di responsabilità”. Da qualche tempo sono le arterie del centro ad essere finite nel mirino. Nel recente passato sono stati trafugati i cavi dei tralicci installati lungo la strada provinciale panoramica, che è una delle arterie più trafficate in assoluto, in quanto consente di raggiungere i vari centri della fascia pedemontana del Vesuvio, bypassando il traffico delle ore di punta. Ignoti hanno tranciato di netto i cavi elettrici, generando il black out e mettendo, peraltro, a repentaglio, attraverso questo gesto sconsiderato, anche la propria personale incolumità. L’assessore Casciello, già titolare della delega alla igiene urbana, ha espresso il proprio rincrescimento: “abbiamo deciso di intervenire non soltanto con la vigilanza assidua – spiega – ma anche adottando degli accorgimenti tecnici per evitare che i pozzetti vengano manomessi agevolmente da chi vuole arrecare nocumento alle famiglie che abitano nei quartieri interessati”. Nel murale affisso in occasione del predente raid i componenti dell’esecutivo avevano rivolto un accorato appello ai cittadini: “denunciate o segnalate ai competenti uffici del comune episodi di manomissione dell’impianto di pubblica illuminazione, al fine di scoraggiare e reprimere atti vandalici che compromettono la funzionalità e l’efficienza del servizio pubblico”. Le indagini sono affidate, anche in questo caso, ai carabinieri di Trecase, coordinati dal maresciallo Carmine Cesarano e dal vice Francesco Ascolese. CALBO