A cura della Redazione
Picchiato selvaggiamente dal branco perché rivoleva indietro il suo cappello firmato. È accaduto all’interno di un convoglio della circumvesuviana nella stazione di Boscoreale. Cinque quindicenni sono stati denunciati a piede libero per rissa ed interruzione di pubblico servizio. Alla vittima i medici dell’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia hanno dovuto applicare una decina di punti di sutura alla fronte, al mento e sulla lingua, ma la vicenda avrebbe potuto concludersi in maniera tragica, se solo non fossero intervenuti tempestivamente i carabinieri, coordinati dal maresciallo Renato Varriale, ed il personale viaggiante della società di trasporto. Grazie a loro, ed al coraggio di alcuni minori presenti, l’aggredito è stato sottratto alla furia dei suoi picchiatori e condotto sulla banchina in attesa dell’arrivo dei rinforzi. Teatro del pestaggio uno dei vagoni della linea “Poggiomarino - Napoli”. È successo verso le 13,20 di lunedì scorso. Sul convoglio gli studenti della zona che frequentano gli istituti superiori di Scafati e Pompei ed i soliti pendolari diretti verso il capoluogo. Tutto sembra scorrere secondo il consueto copione: si ride, si scherza, ci si scambia effusioni amorose in attesa di fare ritorno a casa per il pranzo. All’improvviso, però, l’idillio salta e lo scenario cambia di colpo. L’alterco scoppia per una banalità. Uno dei denunciati si impossessa del cappello di una nota griffe indossato da un altro ragazzo seduto nel medesimo scompartimento, pur senza conoscerlo. Dalle parole ben presto si passa ai fatti. Ed è a questo punto che il “branco” decide di punire il malcapitato, colpevole – si fa per dire - di voler recuperare l’indumento di sua proprietà. Volano botte da orbi, fino a quando il macchinista dà l’allarme e chiede l’intervento dei militari della Compagnia di Torre Annunziata, affidata al maggiore Pasquale Sario. Per fortuna la caserma si trova ad un centinaio di metri in linea d’aria. I protagonisti della rissa sono stati bloccati e condotti nei locali del presidio di via Giovanni della Rocca per essere identificati. Di qui il personale in servizio ha provveduto ad informare dell’accaduto le rispettive famiglie che non hanno potuto evitare la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli. CALBO