A cura della Redazione

E' una storia triste quella che vi accingiamo a raccontare. Ha come protagonista Leo. E' un cane di tre anni e mezzo. In molti, a Torre Annunziata, lo riconosceranno guardando la sua foto. Stazionava per la maggior parte della giornata nei pressi di una sala scommesse in corso Vittorio Emanuele III - nelle vicinanze del cineteatro Politeama - di cui è titolare il suo padrone, Lello. Leo era affezionatissimo a lui: quando rientrava a casa, lo seguiva. Era un cane libero di muoversi come voleva, "bazzicava" un po' ovunque in città. Ma conosceva gli orari. Sapeva quando era giunto il momento di tornare dal suo padrone, che lo attendeva alla chiusura dell'attività per tornare a casa. Alcuni giorni fa Leo fa "rientra alla base" trascinando le zampe posteriori a terra. Subito soccorso, viene portato nella clinica veterinaria a Portici e, dopo i primi accertamenti, i medici consigliano di effettuare una TAC.

Nel frattempo, gli vengono somministrate alcune flebo per alleviare il dolore. L’unico posto sul territorio dove poteva essere sottoposto alla tomografia era uno studio veterinario di Pompei. Lello lo porta lì il giorno seguente. Il responso è inequivocabile: Leo deve operarsi. E così è stato. Dopo una prima fase in cui reagisce bene all'intervento, il cane non ce la fa e muore dopo tre giorni. 

Sconforto e sgomento tra tutti i frequentatori della zona. Gli volevano bene, tutti. Leo era diventato la mascotte dei commercianti. Era un cane giocherellone, molto vispo. Al passaggio delle auto in strada abbaiava e le seguiva. Spesso veniva immortalato nelle fotografie che i passanti amavano scattargli.

Si sospetta che il cane avesse adocchiato una cagnolina in calore nei pressi di via Gino Alfani. Per non farlo accoppiare, qualcuno avrebbe pensato bene di bastonarlo alla schiena. Probabilmente i colpi inferti hanno determinato le lesioni che ne hanno provocato il decesso. Questo, almeno, è quanto ci ha raccontato il suo padrone, che ha deciso di cremare le spoglie del suo "amico a quattro zampe" e portarle con sé nell'agenzia di scommesse, racchiuse in un'urna. Un modo per far sì che Leo resti sempre con lui e con quanti gli hanno voluto bene.

La notizia ha fatto il giro del web. Tanti i messaggi di tristezza e di indignazione su Facebook.

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