A cura della Redazione

Umberto De Gregorio, presidente dell'EAV, la holding della Regione Campania che gestisce i trasporti pubblici su ruota e ferro, ha inviato una lettera al ministro dell'Interno Angelino Alfano.

In particolare, la missiva fa riferimento ai continui raid teppistici sui treni della Circumvesuviana.

Di seguito, il testo:

La diffusa criminalità e microcriminalità che affligge i nostri treni sulla linea Circumvesuviana è diventato un motivo di allarme sociale che rischia di mettere in discussione l’esistenza stessa del servizio pubblico locale. I macchinisti e capotreni operano spesso in situazioni al limite del possibile.

In alcuni treni, in particolare nelle ore serali, la probabilità che si verifichi un evento criminale è quasi certezza. In questi ultimi giorni si sono succeduti e intensificati episodi di violenza e vandalismo che hanno visto vittime i nostri utenti, il nostro personale e i turisti che numerosi viaggiano sulla nostra linea per Pompei e Sorrento.

Tutto ciò sta lì a confermare, qualora ce ne fosse bisogno, quanto necessaria sia una presenza delle forze dell’ordine, anche temporanea e limitata, sulle nostre linee, specialmente su quelle maggiormente a rischio. Fu questa la richiesta che mesi fa inoltrammo al prefetto di Napoli, al signor Questore e al Comandante provinciale dei carabinieri. Eav da parte sua ha posto in campo tutte le risorse possibili (guardie particolari giurate, impianti di videosorveglianza) per garantire l’incolumità del personale e dei clienti, nonché l’integrità dei mezzi e delle infrastrutture. Evidentemente tutto ciò è insufficiente, come insufficienti sono le nostre risorse finanziarie per fronteggiare il fenomeno.

Siamo consapevoli di operare in un contesto di vandalismo diffuso, di ripetute forme di microcriminalità e di un evidente caduta del senso civico, questo però non può spingerci ad alzare le mani in segno di resa. Cercheremo da parte nostra di fare di più, intensificheremo la presenza di nostro personale a bordo, consapevoli che tutto ciò non basterà senza un intervento diretto delle istituzioni che si manifesti nella presenza visibile sui treni delle forze dell’ordine e dell’esercito.

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