A cura di Enza Perna

Non sono neppure iniziati che già si sono bloccati. Parliamo dei lavori per il mega progetto di 33 milioni di euro che comprende il dragaggio del porto di Torre Annunziata, il completamento della bretella porto-autostrade e la bonifica della spiaggia Salera. 
Il cantiere era stato aperto a metà gennaio di quest’anno e tutti si auspicavano che i lavori proseguissero speditamente per rispettare i tempi di esecuzione dettati dalle rigide norme comunitarie. Invece le cose sono andate diversamente. 

Chi come noi si è recato sul cantiere aperto per la realizzazione della bretella e la bonifica della Salera, ha potuto notare una certa “tranquillità”, con solo alcuni operai al lavoro e pochi macchinari in movimento.

Le voci raccolte sul posto sono tra le più svariate. «Non hanno ancora individuato  un sito di stoccaggio dove conferire i rifiuti rimossi dalla spiaggia», dice un abitante del luogo. Oppure: «Qui ci sarà di mezzo la camorra», ci dice un altro. 

Per fortuna, niente di tutto questo. E’ lo stesso sindaco Giosuè Starita a darci la conferma e a spiegarci i veri motivi del rallentamento dei lavori.

«Innanzitutto va detto che presso la Prefettura di Napoli - spiega il primo cittadino - è istituito l’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa, operanti nei settori esposti maggiormente a rischio (la cosiddetta “White List ”, ndr). La società che si è aggiudicata il nostro appalto (la Savarese Costruzioni srl, capo-gruppo di una ATI, ndr) è iscritta in questa apposita lista.

Tuttavia, per i fornitori di beni e servizi, nonché per le società subappaltatrici non iscritte nell’apposito elenco della Prefettura, l’Amministrazione comunale dovrà acqui-sire la comunicazione antimafia direttamente dal Prefetto della provincia nella quale hanno sede. Il Prefetto, a sua volta, potrà attingere i dati attraverso il collegamento informatico del Centro elaborazione dati del Ministero dell’Interno. Qualora emergano cause di divieto o decadenza - prosegue Starita -, ovvero il soggetto non risulti già censito nella banca dati, il Prefetto effettua verifiche entro un termine di quarantacinque giorni, prorogabile di altri trenta giorni per verifiche di particolare complessità. All’esito delle verifiche - spiega ancora il sindaco - il Prefetto rilascia una comunicazione interdittiva o liberatoria a seconda che le cause ostative siano accertate o confermate, o che, viceversa non risulti alcuna causa di divieto. La scadenza dei 45 giorni è alle porte (inizi di marzo, ndr) e fino ad allora la società appaltatrice potrà eseguire solo lavori in house, ossia - conclude Starita - con proprie attrezzature e propri materiali». 

Si dovrà, pertanto, attendere ancora una quindicina di giorni e poi i lavori riprenderanno a pieno regime.  

«Vorrei sottolineare un’ultima cosa - precisa infine il sindaco -. Proprio in questi giorni è stata rilasciata l’autorizzazione ambientale definitiva per il dragaggio del nostro porto. Una nota senz’altro positiva se si pensa che per il dragaggio del porto di Napoli l’autorizzazione, seppur richiesta quattro anni fa, non è stata rilasciata».