A cura della Redazione

Due facce opposte della stessa medaglia, Napoli e la sua provincia sono queste. Da Torre Annunziata arriva una bellissima storia di riscatto sociale per chi, seppur giovane, ha già commesso i suoi primi errori nella vita.

Mentre, infatti, qualche giorno fa, quattro ragazzi minorenni venivano arrestati nel Napoletano per aver compiuto undici colpi in pochi mesi, dopo un vero e proprio “addestramento” sul campo, a Monterusciello tre dei ragazzi accolti nella comunità ‘Mamma Matilde’ dei Salesiani di Torre Annunziata, destinata al recupero dei minori a rischio e alle prese con la Giustizia, salivano sul podio di una gara di canottaggio simulato.

L’iniziativa è stata ideata dal Centro di Giustizia Minorile di Napoli, in collaborazione con il Circolo Canottieri Nesis. Nando, Ciro e Islam, quetsi i nomi dei tre atleti, dopo due mesi di seri e costanti allenamenti, hanno afferrato con le proprie mani il frutto di tanto lavoro.

«E’ la testimonianza del valore e della forza educativa che lo sport raggiunge quando viene praticato con trasparenza ed onestà - ha detto Don Antonio Carbone, responsabile della comunità-alloggio -. C’è chi va a scuola di rapine e chi a scuola di vita, chi persevera negli errori e chi si redime già dopo il primo. Il confine è molto labile, la differenza, però, notevole. Un applauso ai nostri ragazzi - conclude il sacerdote - e a tutti quei giovani che trovano il coraggio di scegliere il bene dopo aver conosciuto “il male”».