A cura della Redazione

Lavori di messa in sicurezza del cine-treatro Moderno di Torre Annunziata. Con un decreto firmato dal sindaco Giosuè Starita il 21 gennaio scorso, viene ingiunto agli eredi proprietari della struttura, ben ventuno, di provvedere con urgenza all'eliminazione del pericolo dovuto al distacco di intonaco dalle pareti e, in particolare, dalle balaustre in cemento poste a protezione e decorazione del loggiato in disuso.

La struttura, infatti, risulta abbandonata da oltre un trentennio, e nel corso di tutto questo tempo si è trasformata in un vero e proprio "scheletro" che, tra l'altro, deturpa l'immagine di piazza Nicotera, dove è collocato. Un simbolo di degrado ed abbandono che ormai non ha più nulla di quello che una volta fu uno dei più bei teatri della città.

L'Amministrazione comunale, a causa della fatiscenza dell'edificio, è stata anche costretta a chiudere l'accesso alla Rampa Internazionale, che collega la piazza al lungomare ed al porto, situata proprio nelle vicinanze del "Moderno".

Più volte, infatti, pezzi di intonaco si sono staccati con il rischio di arrecare seri danni all'incolumità delle persone che si trovavano a transitare in zona. Il primo cittadino, nell'ottica di riaprire quel varco verso il mare, garantendo così una migliore funzionalità e rapidità di accesso a Palazzo Criscuolo, attiguo all'ex cine-teatro, ha quindi disposto ai proprietari di porre in essere gli interventi di riqualificazione, sottolinenado che già in passatto furono emanate ordinanze in tal senso, tutte regolarmente disapplicate.

La riapertura della Rampa, inoltre, servirà a consentire ai visitatori di giungere dall'area di sosta della darsena dei pescatori alla sede comunale, dove fra qualche settimana sarà inaugurata la mostra sui reperti archeologici di Oplontis.

Ora giunge, finalmente, il decreto ingiuntivo. Se i proprietari non provvederanno ad eseguire i lavori entro 30 giorni dalla notifica del decreto, per la parte di loro compotenza, il Comune li denuncerà all'Autorità Giudiziaria ai sensi dell'art. 650 del Codice Penale ("Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 206"), salvo l'esecuzione in danno. In pratica, l'Ente provvederà attraverso i suoi uffici a risistemare le zone pericolanti e a rivalersi poi sui proprietari.

LA STORIA

Il Teatro Moderno fu costruito nel 1910 al di sopra del depositi di proprietà della famiglia Gargano che commerciava all’ingrosso in grani. La terrazza davanti all’ingresso veniva utilizzata come palco, soprattutto nel periodo fascista , per parlare al popolo. L’ingresso del cine-teatro ha subito, nel corso degli anni, diverse trasformazioni. Nel ventre del Moderno fu, successivamente, realizzato il Cinema Savoia che comprendeva due sale. Con il restyling degli anni ’60 cambiò denominazione in “Ariston”. 

Nel corso degli anni, diverse Amministrazioni comunali hanno cercato di recuperare la struttura, con l'intento di creare un polo socio-culturale per la città. Tutti i progetti, tuttavia, sono rimasti "lettera morta" e non hanno mai trovato esecuzione. In alcuni casi si era pensato perfino all'acquisto da parte del Comune. In altri, invece, alla sua demolizione.