A cura della Redazione

Sugli alberi di Natale le immagini del degrado e il grido di protesta dei giovanissimi: per dire «no» all’inciviltà, a chi calpesta le regole, all’inquinamento, alle scorrettezze, al mancato rispetto della legge e dell’ambiente.

“I rifiuti non si gettano nelle aiuole”, “Una volta avevamo un porto”, “Nei contenitori per la raccolta dei farmaci non si gettano i rifiuti”, “Non si parcheggia sul marciapiede”, “Non si bloccano i passi carrabili”, “Il nostro mare non è una discarica”, “La contraffazione è reato” “La nostra città è bella ma c’è troppa illegalità”. Tante grida di allarme e indignazione. E tanti “messaggi agli incivili”.

E fra i rami degli abeti anche l’omaggio rispettoso dei bambini alle vittime della camorra: da Raffaele Pastore a Giuseppe Veropalumbo, Luigi Cafiero, Luigi D'Alessio, Luigi Staiano fino a Matilde Sorrentino, Rosa Visone e tutte le altre. 

Nuovo “step” del progetto messo in campo a Torre Annunziata dall’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento, di concerto con l’Arciconfraternita dei Santi Agostino e Monica e con quella dal Santo Rosario, per sviluppare sul territorio una serie di interventi a favore di minori a rischio e fasce disagiate della popolazione.

I piccoli protagonisti del progetto - alcuni con alle spalle esperienze e famiglie “difficili” - sono già da tempo coinvolti in attività di doposcuola, e nella “sperimentazione” di un gioco da tavolo imperniato sull’apprendimento dei concetti di legalità, che sta facendo appassionare a questi temi anche ragazzi e ragazze che con questi avevano avuto in passato un rapporto “conflittuale”.

Stavolta, invece, i giovanissimi hanno allestito due alberi di Natale collocati all’esterno della Chiesa dello Spirito Santo.

Due alberi di “protesta civile”: invece che con le consuete sfere colorate, gli abeti sono stati addobbati con foto ed elaborati che affrontano alcuni temi scottanti del disagio cittadino.

Una iniziativa già messa in campo nel 2014, con altrettanto successo.

Quest’anno, il tema proposto per le decorazioni natalizie è “La mia città è bella ma…”.  La frase è stata completata direttamente dai piccoli realizzando gli elaborati da appendere sugli alberi, sul sagrato già dal giorno dell’Immacolata.

I ragazzi hanno prima fatto un giro per Torre Annunziata con la loro “mentore”, Maria Olimpia Venditto, autrice e responsabile del progetto, nonché coordinatrice della attività del Centro di sostegno minorile L.U.P.O. (Legalità, Uguaglianza e Pari Opportunità).

A supportare il gruppo, il fotografo Giuseppe De Felice. Ognuno dei piccoli partecipanti è stato dotato dalle arciconfraternite di una macchina fotografica. E con quella ha colto le immagini di tutte le cose brutte o illegali che gli sono balzate agli occhi.

Le foto migliori sono poi state stampate e i ragazzi le hanno incollate su dei fogli contornandole con frasi e messaggi che volevano trasmettere con la foto. Il tutto poi è stato plastificato e reso impermeabile, per poter essere installato all’aperto, sugli abeti che i ragazzi stessi hanno poi allestito sul sagrato tra la chiesa dello Spirito e le Cappelle delle Arciconfraternite del Santissimo Sacramento e dei Santi Agostino e Monica. 

«I ragazzi si sono dimostrati molto attenti e coinvolti nell’individuare situazioni e problemi critici - commenta la coordinatrice del progetto, Olimpia Venditto - e siamo rimasti positivamente colpiti dalla loro capacità di estrapolare immagini di momenti di bruttura ed illegalità da scenari di degrado che per loro purtroppo sono più che consueti».

«Non ci illudiamo certo di poter dire ai ragazzi che questa iniziativa possa risolvere i problemi che sono stati capaci di evidenziare - afferma Alfredo Cutrupi, fratello superiore dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento - ma questa attività per loro avrà un alto valore formativo. E per più di un motivo. Anzitutto capiranno che è loro potere e loro dovere evidenziare illegalità e violazione delle regole, senza accettarle in modo passivo. E in secondo luogo dovranno affrontare un problema pratico: la possibilità di danneggiamento degli alberi da parte di teppisti. Se gli abeti non verranno danneggiati i ragazzi capiranno che anche chi di solito tende a violare le regole ha rispettato una cosa importante e bella, di profondo significato. In caso contrario, forse per la prima volta, comprenderanno cosa significa essere oltraggiati nel lavoro compiuto. E questo - conclude Cutrupi - li aiuterà ad affrontare in futuro ogni cosa con spirito diverso anche rispetto all’impegno e al lavoro altrui».