A cura della Redazione

 

Il Comune di Torre Annunziata avrà il suo "Osservatorio permanente sulla legalità, sulla sicurezza e sulla lotta alle mafie". Il sindaco della città oplontina, Giosuè Starita, ha annunciato che il prossimo 23 novembre sarà presentato il nuovo organismo, istituito un anno fa attraverso una delibera di Consiglio comunale, che come obiettivo si pone quello di promuovere «attività positive in tema di anticamorra».

La giornata scelta per il "debutto" dell'Osservatorio non è casuale. Il 23 novembre 1996 veniva ucciso, infatti, l'imprenditore torrese Raffaele Pastore, titolare di un negozio di mangimi per animali. Pastore aveva denunciato i suoi estorsori che avevano tentato di imporgli il pizzo. Una delle tante vittime innocenti della criminalità organizzata che, purtroppo, Torre Annunziata ha dovuto seppellire. Dieci anni prima, il 4 luglio 1986, a perire sotto i colpi efferati della camorra fu un altro imprenditore, Luigi Staiano. E non è un caso che il presidio cittadino di Libera, presieduto da Michele Del Gaudio, sia intitolato proprio a Pastore e Staiano.

«Abbiamo lavorato perché l’Osservatorio che stiamo andando a comporre non fosse un organismo isolato - spiega il primo cittadino - ma parte di un ragionamento complessivo di valorizzazione della memoria, capace di mettere in campo iniziative forti e rafforzare l’impegno che l’Amministrazione comunale sta profondendo in tema di anticamorra e anticorruzione. L’Osservatorio, così come si va strutturando, si renderà parte attiva nella crescita culturale del territorio. Sarà presieduto conclude Starita - da una personalità di assoluto e riconosciuto valore, che mi sarà indicata dai componenti».

Ne faranno parte, oltre al sindaco e all’assessore alla Legalità, un responsabile dell’Alilacco, associaizone di Amleto Frosi impegnata nel contrasto al racket e all'usura, dirigenti scolastici di scuole elementari, medie e superiori, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Magistrati, dell’Ordine degli Avvocati, rappresentanti delle organizzazioni di categoria dei commercianti, tre rappresentanti designati dai segretari regionali di CGIL, CISL, UIL, il Presidente del Forum comunale dei giovani, un rappresentante designato dai sindacati delle forze dell’ordine, un rappresentante del clero, un rappresentante dell’associazionismo impegnato sulle tematiche dell'anticamorra.

Gli obiettivi dell’Osservatorio, come recita il regolamento che definisce i criteri di funzionamento dell'organismo, sono «la massima collaborazione tra il Comune e le altre Istituzioni locali, le associazioni antimafia e antiracket presenti sul territorio, le scuole di ogni ordine e grado, le associazioni di categoria; la condivisione, nell’ottica della collaborazione, di un percorso dove diverse azioni progettuali favoriscano una crescita culturale, sociale e legale fatta di conoscenze e riferimenti concreti. Esso è inteso come organismo permanente con funzioni consultive e propositive e come centro di studio, ricerca, documentazione e iniziativa sociale a sostegno della legalità e per la lotta alla criminalità. Gli ambiti di attività dell’Osservatorio si sostanziano nel favorire processi di integrazione delle politiche sulla sicurezza e della legalità con le altre politiche settoriali, anche con l’attivazione di una rete virtuosa tra attori locali, con l’intento di programmare interventi di contrasto all’illegalità e seguendo una logica integrata che pone tali azioni come punto di raccordo tra politiche di prevenzione e politiche di contrasto a fenomeni di esclusione sociale. L’Osservatorio, a tal fine, potrà avvalersi degli elementi di conoscenza e di ricognizione forniti dai Responsabili delle forze di sicurezza pubblica, nel rispetto e nei limiti stabiliti dalla legge».

Nei giorni scorsi, il circolo cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà aveva criticato Starita proprio per la mancata "attivazione" dell'Osservatorio. «Chiediamo che venga convocato immediatamente l'osservatorio per la legalità e che esso sia composto, oltre che dalle associazione e dai rappresentanti sindacali, anche dai rappresentanti dei partiti e dei movimenti di opposizione presenti a Torre Annunziata e che questo si occupi anche della destinazione d'uso dei beni confiscati alle organizzazioni criminali - scriveva il coordinatore cittadino di Sel, Massimo Napolitano -. Già da ora proponiamo che queste strutture - tra cui due opifici - possano essere utilizzati, come è accaduto a Quindici, per ospitare attività imprenditoriali per creare nuova occupazione e togliere manovalanza alla criminalità organizzata».