A cura della Redazione
Alle prime luci dell’alba di stamattina è iniziato lo sgombero definitivo di palazzo Fienga. Centinaia di agenti di pubblica sicurezza in assetto antisommossa hanno presidiato la zona per tenere sotto controllo la situazione. Tuttavia non ci sono stati momenti di tensione. Tutto si è svolto regolarmente e le ultime famiglie ancora rimaste hanno completato il trasloco, con l’ausilio dei mezzi messi a disposizione dal comune di Torre Annunziata. Un’operazione, durata complessivamente tre giorni, che ha visto l’Amministrazione comunale profondere tutte le sue risorse, in poco tempo, per garantirne la buona riuscita. Plauso è stato espresso dalla DDA e dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, dai cui provvedimenti, lo ricordiamo, è scaturito lo sgombero, che hanno sottolineato gli sforzi messi in atto dall’Ente in un contesto di estrema emergenza. «Ora dobbiamo evitare che Palazzo Fienga torni ad essere il simbolo del degrado - ha sottolineato il sindaco Giosuè Starita -. Una volta liberato dal potere criminale, l’edificio dovrà diventare il luogo in cui si avverta prepotentemente la presenza dello Stato, e che rappresenti la rinascita del quartiere e dell’intera città. Un po’ come lo è stato, ad Ottaviano, il famoso castello di Raffaele Cutolo (oggi sede di Legambiente e museo, ndr). Mi preme infine sottolineare – ha concluso il primo cittadino – che abbiamo in tutti i modi tutelato la dignità dei residenti, garantendo loro una sistemazione dignitosa nonostante il Comune non abbia alloggi disponibili e risorse economiche a disposizione». A soprintendere all’operazione, che ha visto l’impiego massiccio delle forze dell’ordine, anche i vigili urbani di Torre Annunziata, che hanno assistito gli sfollati fornendo loro notizie sulle nuove destinazioni.