A cura della Redazione
La chiesa di S. Maria del Carmelo è gremita. In tanti sono accorsi a rendere l´ultimo saluto a Maria D´Ambrosio e alla piccola che portava in grembo. La donna, 37 anni, residente a Torre Annunziata, è deceduta all´ospedale di Boscotrecase in seguito a complicazioni verificatesi al momento del parto. Insieme a lei, ha perso la vita la bambina che avrebbe dovuto chiamarsi Francesca. Sarebbe stata la quarta figlia di Maria D´Ambrosio. A celebrare l´esequie, Don Antonio Carbone. Nella sua omelia, il sacerdote parla di una «tragedia terribile per la nostra città, che ha perso due vite. Non si può restare in silenzio e tacere dinanzi a drammi del genere. Occorre chiedere giustizia per questa madre e sua figlia, e per i familiari. Chi ha sbagliato paghi dinanzi alle legge e a Dio. Simili tragedie non devono mai più ripetersi». Dopo la preghiera, il feretro esce dalla chiesa accompagnato dagli applausi delle centinaia di persone che hanno reso l´estremo omaggio alla donna. Volano palloncini bianchi verso il cielo, dove Maria e sua figlia riposeranno in pace. Nei parenti di Maria c´è tanta rabbia che si confonde al dolore. Vogliono conoscere la verità, il perché di un assurdo dramma che ha sconvolto le loro vite. «Non è stata una fatalità - ripetono i familiari - ma un errore umano». Solo l´indagine avviata dalla Procura della Repubblica del Tribunale oplontino potrà fare chiarezza su quanto accaduto in quella maledetta sera di mercoledì 12 novembre. Intanto, anche il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, esprime il suo cordoglio e quello dell´Amministrazione comunale, promettendo aiuto e sostegno alla famiglia. «La morte di Maria e Francesca deve stimolare in ciascuno un forte senso di solidarietà. Non lasciamo soli i figli di Maria. L´Amministrazione, dal canto suo, saprà fare la propria parte». Il primo cittadino, poi, concentra l´attenzione sulla necessità di migliorare i servizi offerti dal nosocomio di via Lenze, criticando la Regione Campania. «La tragica morte di Maria e Francesca non può passare invano - scrive Starita -. Non per quanto attiene all’accertamento delle eventuali responsabilità: gli organi deputati a tanto sapranno appurare il reale svolgersi dei fatti e se qualcuno ha sbagliato. La morte di Maria e Francesca per noi comunità, invece, determina che non è più tempo di tergiversare. Un territorio vasto e complesso come il nostro non può permettersi una struttura ospedaliera “incompleta”. Il piano sanitario prevedeva (e continua a prevedere…) delle scelte nette, drastiche per armonizzare e migliorare la qualità dei servizi sanitari. Perché non si compiono queste scelte? Perché si consente il permanere di una situazione chesa di “precarietà” in un settore fondamentale come la Sanità? La Regione Campania - continua il sindaco - ci deve una risposta. Chiara, netta, precisa. Con i tempi e le modalità necessari affinché i cittadini del nostro territorio possano avere un servizio sanitario adeguato. In cui la qualità dei servizi erogati sia non solo sostanzialmente positiva ma produca anche una altrettanto positiva percezione».