A cura della Redazione
Conferenza di servizi conclusiva sul Grande Progetto Fiume Sano. E’ quella che si è tenuta mercoledì 8 ottobre presso la sede dell’Arcadis, l’Agenzia regionale per la difesa del suolo, ed avente ad oggetto l’approvazone del progetto definitivo del lotto 1 del GPS. Esso comprende l’adeguamento del Canale Bottaro e le opere di riqualificazione ambientale della fascia di costa di Torre Annunziata. Erano presenti i comuni d Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Pompei e Scafati, oltre a tutti gli altri Enti interessati. Il comune oplontino, rappresentato dal sindaco Giosuè Starita, ha presentato tutta una serie di obiezioni riguardanti gli impatti negativi dell’opera sul territorio e la mancanza di interventi per evitarli, ridurli e possibilmete compensarli. Tra queste, la creazione di un nuovo “microclima umido” su un’area vasta di Torre Annunziata, pari a circa il 30 per cento del territorio, con ricadute estremamente negative sulla popolazone e sulle attività economiche e sociali della zona; la distruzione dell rete viaria esistente; l’aggravameto dei fenomeni di erosione e insabbiameto lungo l’intera costa vesuviana e, in particolare, su quella torrese-stabiese. «La Regione Campania - afferma il primo cittadino Starita - continua a dimostrare una sensibilità pressoché nulla nei confronti del nostro territorio. Una serie di considerazioni da noi espresse, tutte di assoluto valore, sono state disattese. In sede di conferenza dei servizi abbiamo sostenuto le nostre ragioni con il massimo vigore, ma evidentemente in sede regionale c’era chi aveva già maturato tale decisione, non ritenendo di dare ascolto alle nostre richieste e confermndo un disattenzione già manifestata in altre vicende. Ovviamente l’Amministrazione proseguirà la sua attività di difesa del territorio in ogni sede opportuna. Come prima cosa, ricorreremo al TAR per la tutela dei diritti dei nostri cittadini». Dall’altraparte c’è chi difende a spada tratta questa grande opera. «Non è una foce, ma uno scolmatore - continua a ripetere l’assessore regionle all’Ambiente, Edoardo Cosenza -. Ecco perché mi arrabbio! Non siamo riusciti a spiegare che si tratta di uno strumento residuale che entra raramente in azione! Finiti i lavori, la piena invaderà lo scolmatore solo dopo le piogge torrenziali reiterate. Altrimenti basterà il fiume. Rispetto all’attuale configurazione, lungo il tracciato dello scolmatore, aggiungeremo solo un tratto limitato di nuova inalveazione per il collegamento tra i due canali preesistenti, Bottaro e Conte Sarno. Cioè - prosegue Cosenza - useremo soprattutto tracce già presenti sul terreno. Ci sarà anche una notevole riqualificazione a Rovigliano per circa 4,5 milioni di euro. Lo scolmatore - continua l’assessore - è un canale integrativo nel quale viene fatta sfiorare la quantità d’acqua in esubero rispetto al massimo deflusso idrico della sezione principale del fiume. L’impegno dello scolmatore è previsto in effetti quando l’altezza d’acqua nel Sarno alla traversa di Scafati supererà di circa due metri la normale quota di scorrimento». Promette la massima trasparenza Cosenza, anche nei confronti della gente. «Al cento per cento. Il mio timore è che si perda una occasione irripetibile per avere un fiume sicuro e disinquinato grazie in buona parte a fondi europei. Lo dico da tecnico e non da politico (Cosenza è ingegnere nonché docente universitario, ndr), che non sono e non voglio essere. Sarei disponibile anche ad incontrare i cittadini mostrando i dati e la proiezione dell’area di Rovigliano dopo la riconversione». Altro capitolo riguarda l’elettrodotto che dovrà sorgere sempre a Rovigliano. L’infrastruttura collegherà l’isola di Capri a Torre Annunziata per fornire elettricità alla prima. Un’opera che ha scatenato, così come la seconda foce, la contrarietà dei comitati e dei cittadini del quartiere, che hanno manifestato il loro dissenso a più riprese con manifestazioni e incontri-dibattito. Anche in questo caso, il Comune ha presentato un ricorso al Tar Lazio per impedirne la realizzazione. I giudici amministrativi hanno rigettato la richiesta di sospensiva, rinviando il tutto al 18 ottobre prossimo. ENZA PERNA (dal settimanale TorreSette del 10 ottobre 2014)