A cura della Redazione
“Via al piano Sarno pulito. Entro febbraio l’inizio dei lavori per il collettore”. Questo titolo di un articolo de Il Mattino del 18 febbraio 1984 a firma di Giancarlo Siani, la cui beffarda attualità ha aleggiato sui presenti, ha fatto incontrare alcuni alunni del triennio dell’ Istituto Cesaro e Michele Del Gaudio. L’occasione era ghiotta. Chiedere all’ex magistrato e deputato un suo ricordo e una sua riflessione sulla figura di Siani e dialogare sul Grande Progetto fiume Sarno per orientarsi meglio in quella profusione di dati, domande irrisolte, termini nuovi (laminatoio, scolmatore,…) che la rassegna stampa sul tema, raccolta dai giovani, aveva generato. Eppure il fiume Sarno non è uno sconosciuto per i Cesarini che più volte negli anni scolastici passati si sono presi cura delle sue acque con prelievi ed indagini e che vantano partecipazioni e premi in concorsi nei quali hanno progettato soluzioni alle molte problematiche del fiume divenuto l’emblema del degrado italiano. Del Gaudio ha interagito, con la consueta affabilità, con i ragazzi e li ha coinvolti in un lavoro di maieutica decisivo perché ognuno facesse le proprie valutazioni. Pur essendosi schierato con gli abitanti di Rovigliano, contrari alla seconda foce del Sarno, ha dichiarato di essere ancora alla ricerca della Verità e di riporre massima fiducia nella serietà del lavoro dell’assessore regionale Cosenza. Pertanto ha invitato i giovani a documentarsi e seguire gli sviluppi del progetto seconda foce fiume Sarno con occhio disincantato ma non di parte. Drenare il letto del fiume, disinquinare o costruire una nuova foce? Sono le alternative e tra esse la prioritaria è per molti la seconda. Il dubbio resta, però, sovrano e giustifica un ulteriore impegno ad essere cittadini informarti e propositivi . ANTONELLA TESTA