A cura della Redazione
Tra cento giorni arriverà l’estate e con essa l’apertura della stagione balneare. Se le previsioni saranno confermate, le nostre acque continueranno ad essere balneabili anche quest’anno per la gioia dei gestori dei lidi e dei cittadini di Torre Annunziata. Infatti con delibera di Giunta Regionale n. 663 del 30 dicembre 2013, relativa alla “classificazione della qualità delle acque di balneazione ed individuazione delle acque non balneabili per l’anno 2014”, la qualità delle acque del litorale di via Marconi è risultata “sufficiente”. La stessa cosa non si può dire per gli altri tre punti della nostra costa dove sono stati effettuati i prelievi: la spiaggia tra lo Scoglio di Prota ed il sottopasso di via Gambardella; la spiaggia del Molo di Ponente e quella a nord della foce del fiume Sarno. Un anno fa, però, la situazione era ben più grave di quella di adesso. Infatti la qualità delle acque che bagnavano il nostro litorale fu classificata come “scarsa” in tutti i quattro punti di prelievo, anche se poi tutti sappiamo come è andata a finire. Infatti, successivamente, i dati diffusi dall’Arpac confermarono un trend positivo negli ultimi tre mesi, da aprile a giugno 2013. Le acque antistanti il Lido Azzurro vennero classificate a scarso contenuto inquinante, come pure quelle di Villa Tiberiade e della spiaggia del molo di Ponente. Alla fine solo la spiaggia a nord della foce del Sarno risultò non balneabile. Al momento, quindi, sono balneabili solo 900 metri di costa e questo è già un buon risultato. Ci si chiede come mai i dati di aprile-giugno differiscono da quelli di dicembre? Una spiegazione della negata balneabilità (momentanea) del primo tratto di costa potrebbe essere adducibile allo scarico delle acque pluviali nei pressi della spiaggetta dell’Oncino, tenuto perennemente aperto durante i mesi invernali per evitare gli allagamenti delle strade, che sfocia direttamente a mare. Come si sa, le acque piovane trascinano con sé anche altri elementi inquinanti che incontrano lungo il loro percorso. E’ verosimile che quando i prelievi vengono effettuati in periodi non piovosi, le acque tra lo scoglio di Prota e il sottopasso di via Gambardella risultano di nuovo balneabili. Una cosa è certa: in futuro bisognerà assolutamente trovare una soluzione per tenere chiuso lo scarico “inquinante” e semmai aprirlo solo in concomitanza di piogge torrenziali. Il ritorno alla balneabilità già dall’anno scorso è sicuramente dipeso dalla chiusura degli scarichi abusivi lungo il litorale torrese in seguito all’entrata in funzione del collettore fognario. Quando sarà ultimato anche il sistema fognario di via Solferino e non ci saranno più scarichi abusivi a mare; quando il fiume Sarno non vomiterà più i sui veleni nelle acque antistanti lo scoglio di Rovigliano, forse solo allora potremo essere certi del disinquinamento complessivo del nostro litorale. E finalmente rilanciare il turismo balneare anche sulle spiagge delle “cinque scogliere” e della Salera. Intanto la balneabilità del nostro mare impone all’amministrazione comunale una serie di interventi per invogliare il turismo in generale, e quello balneare, in particolare. L’argomento è stato oggetto di alcuni riunioni della Commissione consiliare in cui sono state avanzate una serie di proposte. Innanzitutto l’individuazione di una location dove concentrare tutte le manifestazioni estive. Il molo Crocelle sarebbe l’area ideale perché circoscritta, con ingresso sorvegliato e direttamente sul mare. Inoltre, anche la festa del 5 agosto potrebbe rientrare nel programma delle kermesse, con l’organizzazione di sagre e fiere. Un altro aspetto da tenere presente è l’individuazione di una vasta area di parcheggio a ridosso della Villa comunale. Come l’anno scorso, anche questa estate potrebbe essere utilizzata la darsena pescatori sottoscrivendo una convenzione con la Capitaneria di porto. Ultimo aspetto, la collocazione dei tanti venditori ambulanti disseminati lungo via Caracciolo. «Innanzitutto - si legge nella proposta della Commissione - legalizzare la loro presenza sul posto con chioschi decenti per la vendita dei prodotti. E’ impensabile che nel terzo millennio vi sia un’approssimazione del genere con venditori disseminati alla meglio sulla darsena dei pescatori». Infine un input determinante dovrebbe venire dai gestori degli stabilimenti balneari. Bisognerebbe continuare sulla falsariga dell’anno scorso e migliorare ancor di più l’offerta. Discoteca sulla spiaggia, proiezione di film, tornei sportivi serali, ecc.. Una sinergia tra pubblico e privato che potrebbe finalmente far ritornare la nostra città ai fasti di un tempo, quando il Lido Notte Club era l’agorà delle serate mondane di Napoli e provincia. ENZA PERNA dal settimanale TorreSette del 7 marzo 2014