A cura della Redazione
Pubblichiamo di seguito la nota pervenutaci dall´assessore alla Comunità e ai Servizi alla Persone del Comune di Torre Annunziata, Felicio Izzo. In essa, il professore e dirigente del Liceo Artistico "Giorgio de Chirico" replica a Sinistra Ecologia e Libertà, che nei giorni scorsi aveva accusato l´assessore di «evidente conflitto di interesse» in merito ad alcune iniziative promosse dall´Istituto di via Veneto (leggi articolo nella sezione "24 News" di torresette.it dell´8 marzo 2014). Critiche da Sel anche per alcuni manifesti affissi dall´Amministrazione comunale per celebrare la Festa della Donna ed il giorno di San Valentino. Se ci fosse un tribunale dell’etica e dell’estetica, di fronte ad esso, l’anonimo estensore del comunicato dovrebbe essere chiamato a rispondere di vilipendio della logica e della lingua italiana. Relativamente a questo secondo aspetto, basta rileggere il comunicato per verificarne lo sperimentalismo che mette capo ad un pastiche “scapigliato-futurista” sicuramente apprezzabile per uno studioso di linguistica. In particolare l’ultimo periodo mostra dei tratti di una tale originalità sintattica, con una spregiudicata esibizione della “variatio”, da attingere esiti da narcosi da azoto, quella che consegna i subacquei ad una condizione di esilarante ebbrezza capace però di condurli anche a morte. E qui mi fermo, anche per rispetto e stima nei confronti di quel finissimo intellettuale e affascinante oratore che è il presidente di SEL, Vendola, o meglio, Nichi, come lo continuano a chiamare i giovani della regione della quale è eccellente – ma è il giudizio personale di chi ha una discreta frequentazione di quei territori – governatore. Quanto, invece, alla prima sezione di quell’immaginario tribunale richiamato in exordio, preferirei affrontare i vari punti denunciati in maniera più schematica, non certo per riproporre la dinamica dibattimentale quanto per volontà di precisione. DELIBERA 198/13. Tale delibera presenta il programma degli eventi previsti per le festività natalizie. Alcuni di questi sono oggettivamente sì riconducibili al Liceo “de Chirico”, ma a costo zero per l’Amministrazione e perpetuando una tradizione pluriennale, sempre ispirata alla finalità di ispessire un cartellone, per ragioni economiche, sempre fin troppo essenziale. Del resto è tradizione del “de Chirico” collaborare, e sempre in termini di offerta gratuita, con l’Amministrazione comunale, ma anche con parrocchie, scuole ed associazioni. Quanto alla convenzione col liceo artistico è semplicemente la formalizzazione di un impegno triennale che prevede il riconoscimento di specifiche ed esclusive competenze sia di docenti, sia di alunni, finalizzate alla progettazione e alla realizzazione di manufatti, elaborati, interventi, attività nel campo artistico, in senso lato, col solo impegno della copertura delle spese di materiale, previa adeguata rendicontazione, naturalmente. E’ appena il caso di ricordare che si tratta di una consuetudine di molte altre realtà che individuano in una scuola d’arte, proprio per le sue intrinseche peculiarità, una sicura risorsa da valorizzare. A rassicurare gli oculati osservatori della spesa pubblica posso tranquillamente affermare che gli interventi sinora realizzati (materiale promozionale – locandine, manifesti, brochure -, installazioni, come “La fede del mare”, mostre, convegni, stampe ed incisioni conferite in occasione di ricorrenze e premiazioni e financo spese di rappresentanze – omaggi floreali et similia –) sono stati finanziati, senza oneri per l’amministrazione, attingendo al congruo compenso (434,43 euro mensili) che l’incarico di assessore comporta. Partito di riferimento. Mi indigna profondamente la leggerezza con la quale si licenziano giudizi così avventatamente tranchant senza avere alcuna conoscenza della storia personale e pubblica delle persone. Affermare che io abbia un partito di riferimento è un’assoluta ed offensiva falsità. Non sono mai stato iscritto ad alcun partito né, a mia memoria, che chi mi conosce sa non essere del tutto labile, ricordo di aver mai varcato la soglia della sezione cittadina del partito al quale il comunicato fa riferimento. Naturalmente asserisco ciò per onore di verità e senza alcuna volontà di dispregio nei confronti del PD, né di qualsiasi altra compagine politica. Certo, per onestà intellettuale, riconosco che il PD si colloca in un’area, del resto la stessa di SEL, alla quale mi sento culturalmente consentaneo. Ma è altrettanto vero che non ho mai rinunciato alla mia libertà intellettuale tenendomi estraneo ad ogni forma di consorteria o camarilla, tutelandomi in tal modo da ogni ordine di scuderia, al punto da rinunciare, in questi ultimi anni, persino a frequentare gli stadi, nonostante la passione, in quanto luoghi dove il senso di appartenenza sfocia in manifestazioni collettive istintivamente omologhe. Come uso dire, dietro di me ci sono la mia nuca e le mie natiche, alla cui autonomia d’esercizio affido un valore molto prossimo a quello della dignità. La mia carriera scolastica e quella professionale, per quanto miserevoli, hanno avuto un decorso sviluppatosi in piena libertà, senza “aiutini” di sorta, sempre nel pieno rispetto delle regole, a partire da quelle grammaticali. Non penso sia, tale condizione, patrimonio diffuso. Tuttavia, tornando in argomento, mi limito a ricordare che il liceo “de Chirico” ha sempre ospitato – non ricordo un solo rifiuto opposto ad alcuno – convegni, conferenze e manifestazioni promossi da diversi assessori – e qualcuno notoriamente e profondissimamente inviso al mio “partito di riferimento” -, ma anche da personaggi ed associazioni facilmente riconducibili ad aree politico-culturali distanti da quella personale. E tutto, ovviamente, nel completo ossequio alla normativa di riferimento. Convegno “La creatività delle donne…”. Purtroppo sono rammaricato del fatto di aver dovuto fissare il convegno, decisamente interessante, come viene riconosciuto anche da chi non vi ha preso parte, lo stesso giorno della significativa iniziativa della collega Daniela Flauto. Ma per il più “canonico” 8 marzo avevamo assunto, lo scrivente come preside, gli alunni attraverso un’assemblea d’istituto, un impegno a partecipare ad una manifestazione promossa da un’associazione cittadina attiva nel campo della parità di genere, che, evidentemente, non si è più realizzata, senza che ne venisse fornita notizia. “L’uomo – intendendo l’essere umano – è lo stile!” proclamava Leclerc de Buffon nel XVIII secolo. O era un augurio, il suo? Quanto al convegno in sé, come riportato sulla brochure, le relatrici erano esclusivamente donne – tanto che anche il semplice saluto l’ho dato dalla platea per non “contaminare” il palco – che portavano la loro testimonianza di donne ciascuna operante nel proprio settore di attività prevalentemente in ambito culturale e creativo. La presenza della consigliere regionale Angela Cortese, che il comunicato definisce “un esponente (significativamente senza apostrofo per non assecondare il sessismo dell’impianto linguistico nazionale) del consiglio regionale appartenente al PD”, era fondamentalmente legata al curriculum dell’invitata: insegnante, ex assessore provinciale alle Politiche scolastiche e al Diritto allo Studio, prima ad avere in Campania la delega anche alle Pari Opportunità e tra le promotrici della legge regionale n. 22 del 21.07.2012 sulla violenza di genere. Non trascurerei di ricordare, visto che tra le relatrici la maggior parte proveniva dal mondo dell’arte, che la Cortese, per formazione culturale e interessi personali, come ha pubblicamente detto, è una frequentatrice di mostre ed ha anche esercitato la pratica della scrittura critica avendo presentato cataloghi e mostre del Liceo Artistico di Napoli. Ma, al di là di ciò, posso assicurare che non una sola volta è risuonato il sintagma “partito democratico” né alcun richiamo ad esso, come possono confermare i presenti, tra il pubblico, anche esterni alla scuola, in quanto il convegno era assolutamente aperto. MANIFESTI. E’ stato davvero sorprendente registrare il vivace dibattito che ha accompagnato l’affissione di due manifesti – al di là del carattere positivo o negativo del giudizio – sicuramente originali. Forse, per la prima volta, non ci siamo fermati al concetto scialbo di “bello” o “brutto” o alle abusate e superficiali categorie del “mi piace” o “non mi piace”. Resto perplesso, però, circa il “dubbio gusto” che caratterizzerebbe le frasi e assolutamente stupefatto della loro possibile interpretazione sessista. Ma sono considerazioni che pur nella loro inesplicabilità accolgo come una più che legittima critica. Se poi l’anonimo estensore del comunicato dovesse essere un artista, un esperto di comunicazione o, che so, un poeta, il rammarico, certamente più sentito, sarebbe comunque affievolito dalla gratificante considerazione dello stesso che assegna la comunicazione inaugurata con i due manifesti ad una tipologia che lascia “molto spazio all’interpretazione personale”, consacrando il conseguimento della finalità massima di ogni forma di comunicazione, in particolare, come quella in esame, “artistica”, non fosse altro perché generata da un liceo artistico. Confesso che non si aspirava a tanto. CONFLITTO D’INTERESSE. E’ una beffarda legge del contrappasso quella che mi fa oggetto di una tale accusa, accomunandomi, nella vicenda di specie, ad un noto politico italiano – notoriamente anticomunista – col quale condivido la condizione di brevilineo, per usare un eufemismo. “Non so se il riso o la pietà prevale…”, tanto più che col noto politico ho avuto degli sporadici rapporti (o il termine, considerando la vitalità di settore del soggetto, può dare adito ad accuse di sessismo? Ma, quanto meno, ho disinnescato quella di omofobia!) epistolari. Ma la cosa ancor più singolare è che questo presunto conflitto d’interesse sarebbe l’unico caso di conflitto “ad nocendum sibi ”, cioè a detrimento di chi dovrebbe goderne i vantaggi. Così, da assessore, perché questo è il rilievo mosso, utilizzerei energie mie personali – ma, come preside – nonché quelle di docenti ed alunni che “lavorerebbero” per lo scrivente per progettare cose da realizzare con finanziamenti “in solido” personali. “Il conflitto d’interessi dovrebbe essere fatto di stoffa più dura!” si potrebbe dire parafrasando il Marco Antonio di Shakespeare. Quanto all’utilizzo strumentalmente politico che lo scrivente farebbe dell’istituto avvertito come “proprio”, occorre precisare che il liceo “Giorgio de Chirico” è solo la scuola presso la quale lavoro, con una specifica funzione, ovviamente, ma al pari di almeno un centinaio di altre persone per non considerare gli alunni. Quindi non posseggo nulla né in cose né in persone. Anzi quanto alla proprietà quella nuda – ecco ci sono ricascato! – appartiene al comune che l’ha data in comodato d’uso alla provincia per ospitare il Liceo artistico. Relativamente alle persone che lo frequentano, sono tutte, o meglio, quasi tutte – l’avverbio è un obbligo statistico – teste libere e pensanti. Va da sé che, da preside, nel rispetto degli OO.CC. e della normativa posso organizzare ed ospitare, in tutta autonomia, manifestazioni e relatori senza dover trasformare un convegno in una tribuna politica o in un aeropago, o, ancora, cambiando scenario, nel palio dell’Assunta. Mi limito a ricordare che la quasi totalità degli eventi sono stati e sono aperti al pubblico e non manca mai la possibilità di un confronto con i partecipanti. Certo sono consapevole che ci possono essere dei limiti nella pubblicizzazione ma basta far pervenire un indirizzo mail della persona o dell’associazione perché si possa inserirlo nella nostra lista dei destinatari, tra i quali ovviamente ci sono in primis tutte le scuole del territorio. Allo stesso modo il consiglio finale di coinvolgere per la comunicazione istituzionale i già citati istituti è almeno curioso, in quanto la sua applicazione porrebbe una serie di problemi. Mi chiedo: si dovrebbe fare un avviso pubblico di partecipazione, o potrebbe bastare una semplice manifestazione di interesse? Sarebbe necessario bandire un concorso di idee o cos’altro ancora? E tutto ciò quando poi a strettissimo contatto di gomito sono lodevolmente a disposizione docenti ed alunni dalle specifiche competenze a garantire in tempi strettissimi e a costo zero per la comunità prodotti di assoluta qualità. Non aggiungo altro. O, forse, ripensandoci, si! E’ come se - e senza voler mancare di rispetto ad alcuno ma solo a segnalare una situazione di fatto – da editore commissionassi un saggio sulla fenomenologia di Husserl (o anche sull’evoluzione dei knödel nella tradizione brissena) all’ignoto estensore del comunicato e dopo averlo letto, ovviamente. In conclusione mi dispiace che chi ha scritto il comunicato abbia maturato le convinzioni esposte, ma mi auguro che l’abbia fatto solo per ragioni strumentalmente politiche. Sono dinamiche che non mi appartengono, ma che posso comprendere. Di certo però sarebbe più stimolante un sano confronto dialettico che, anche sul piano personale, potesse, o meglio, come auspicio, “possa” consentire una più adeguata reciproca conoscenza capace di ricondurre, nel merito e nel metodo, analisi ed opinioni in un contesto più sereno e prossimo all’etica della verità*. *“Quella degli uomini”, aggiungo, per richiamare la chiusa di un intervento sulle foibe, nel “Giorno del ricordo”, disponibile sul link “politiche sociali” del sito web del comune. Un’ulteriore testimonianza di libertà di pensiero aliena da ogni forma di condizionamento. FELICIO IZZO Assessore Comune Torre Annunziata