A cura della Redazione
Spuntano come i funghi. E in diversi punti della nostra città. Solo lungo i due Corsi principali di Torre Annunziata, Umberto I e Vittorio Emanuele III, ce ne sono una decina. Stiamo parlando delle sale giochi e scommesse, sempre affollatissime in tutti i giorni della settimana. E la ludopatia impazza tra adulti, anziani, ed anche tra i giovanissimi. C’è chi tenta la fortuna con i numeri al Lotto o al Superenalotto. Chi compra i “gratta e vinci”. Chi invece punta sugli sport, in particolar modo il calcio, compilando la classica e tradizionale schedina, con i segni 1X2 su partite di serie A, B e Lega Pro. Ma le varianti, in tal senso, sono parecchie: numero di gol massimo o minimo in una partita, o addirittura in un solo tempo di gioco, il primo marcatore, il risultato esatto di un match. Il tutto proiettato sui campionati non solo italiani ma anche stranieri. E la mania del gioco è incessante, senza soste, perché quotidianamente c’è qualcosa su cui puntare e sperare. Gli “occasionali” giocano ogni tanto e tentano la fortuna con pochi euro. Ma i giocatori incalliti sono ossessionati dal gioco e vittime, consapevoli o meno, della ludopatia. Hanno un “budget” settimanale o mensile da “investire”, che spesso sforano. E stiamo parlando di centinaia di euro, anche se il loro reddito è molto modesto o addirittura basso. In un periodo di crisi economica, come quello che stanno attraversando in special modo i cittadini torresi, il gioco rappresenta per molti lo strumento per migliorare il proprio tenore di vita o arricchirsi. Per quei pochi che vincono. La stragrande maggioranza, però, dilapida le proprie risorse finanziarie e a volte si indebita, diventando facile preda per strozzini che prestano i loro soldi ad elevatissimi tassi di interesse. Quante persone sono state rovinate dal gioco, e quante famiglie si sono trovate in difficoltà semplicemente per fare la spesa, perché l’unico reddito è stato sperperato nel gioco. E stanno aumentando, in modo esponenziale, quelli che sono in cura presso gli psicologi perché “drogati” da questa mania parossistica di puntare soldi su tutte le tipologie di gioco possibili. Un fenomeno su cui bisogna incentrare maggiormente l’attenzione è, però, quello dei minorenni che affollano le sale giochi, anche se proibite a chi ha un’età inferiore ai 18 anni. Sono i più deboli e quindi i più esposti al rischio ludopatia. E perciò devono essere protetti in vario modo. Con campagne di informazione nelle scuole sui pericoli del gioco ossessivo, con controlli delle forze dell’ordine nelle sale giochi, con interventi nel sociale, indirizzandoli verso quei giochi e sport da praticare, e non sui quali puntare. Ecco perché le istituzioni, ai diversi livelli di responsabilità, hanno l’obbligo di vigilare su questa nuova malattia sociale ed evitare che Torre Annunziata si trasformi in un’immensa sala giochi, con tutti i rischi e i danni che ciò comporta. SALVATORE CARDONE