A cura della Redazione
«Abbiamo riportato pezzi di sanità a Torre Annunziata». Il dott. Aniello Paciello, coordinatore del Centro Salute Mentale di piazza Cesaro, descrive con orgoglio e soddisfazione il rilancio della struttura che un tempo ospitava l’Ospedale Civile della città oplontina. Chiuso poco più di otto anni fa, con il trasferimento a Boscotrecase, il vecchio nosocomio era ormai diventato un monumento all’abbandono e all’incuria, per di più situato in una zona centralissima e storica di Torre Annunziata. Dal 2010 la rinascita, con la decisione dell’Asl Na3 Sud, proprietaria dei locali, di collocare all’interno dell’edificio il Centro di Salute Mentale, prima stanziato a Pompei. La scelta è ricaduta su Torre Annunziata, Comune capofila del Distretto Sanitario 56, che serve un bacino di circa 120 mila utenti. «L’ex Ospedale Civile è diventato una risorsa per il rilancio delle attività sanitarie nel territorio - spiega Paciello -, con una riqualificazione degli spazi tale da renderli utilizzabili ai fini assistenziali. Non è stato semplice investire risorse finanziarie in una simile impresa - prosegue il coordinatore del CSM -, in piena crisi, ma la scelta si è rivelata quella giusta». I meriti di questa “intuizione” sono da dividersi tra il direttore generale dell’Asl Na3 Sud, Maurizio D’Amora, il direttore del Dipartimento per la Salute Mentale dell’Azienda, Manlio Grimaldi, ed il direttore sanitario dell’Asl Na3 Sud Giuseppe Russo. «Inoltre, fondamentale - prosegue Paciello - è stato il sostegno dell’Amministrazione comunale e del sindaco Giosuè Starita che, insieme al consigliere comunale Domenico Ossame, ha compreso la strategicità e l’importanza dell’operazione, anche in termini di riqualificazione urbanistica dell’area, facilitando i percorsi istituzionali e burocratici necessari per l’avvio delle attività». Il Centro di Salute Mentale di Torre Annunziata rappresenta un’eccellenza della Sanità in Campania. Si articola in tre unità operative semplici che poi costituiscono la cosiddetta U.O.C. (unità operativa complessa). Accanto al vero e proprio Centro di Salute Mentale e alle Attività territoriali, coordinati dal dott. Paciello, troviamo il Centro diurno ed il Day Hospital, ed il S.I.R., ovvero la struttura intermedia residenziale con sedici posti letto disponibili. «E’ operativa dal 2 dicembre scorso ed attendiamo il direttore generale dell’Asl N3 Sud per l’inaugurazione ufficiale», ci dice Francesco Villani, altro coordinatore dell’Unità Operativa di Salute Mentale. La struttura reidenziale è intitolata a San Giovanni di Dio, ed era situata in precedenza a Pimonte. «Ora i pazienti sono più vicini - continua Paciello - e non devono affrontare trasferimenti lunghi». L’intera Unità Operativa è sotto la guida della dottoressa Vincenza Alfano, ed annovera professionalità in varie qualifiche, tra medici, infermieri, assistenti sociali, terapisti, psicologi. In tutto, sono circa quaranta le persone che ogni giorno assistono i pazienti. Ed è proprio il rispetto per queste persone, alcune affette anche da patologie psichiatriche piuttosto gravi, che caratterizza ed anima l’intero lavoro del personale della struttura. Gli ambienti sono nuovi ed accoglienti. Sembra di essere in un albergo a 5 stelle. Una sala lettura, tv, attrezzi per praticare attività fisica, servizi igienici a norma, una sala pranzo, un giardino relax, oltre all’area accoglienza per i familiari dei pazienti e tanti spazi verdi esterni ben curati. Ma soprattutto laboratori di découpage ed attività ludiche, utili a stimolare i pazienti e a consentire il recupero della manualità, spesso inibita a causa delle patologie da cui sono affetti. «E’ molto importante impegnare i pazienti in questo tipo di attività - spiega la coordinatrice infermieristica, dottoressa Carla Ambrosio -. In tal modo vengono sviluppate abilità prima andate perse, ed i nostri “ospiti” si concentrano su attività riabilitanti. Tra di queste, c’è il laboratorio di oggetti natalizi realizzati in terracotta o mediante il riciclo della plastica. E, considerato il Natale ormai alle porte, abbiamo pensato, da alcuni anni, di realizzare un mercatino in cui vengono venduti. Il prossimo si svolgerà nelle giornate del 15 e del 22 dicembre in piazza Bartolo Longo a Pompei». Ma chi sono gli utenti di questa meravigliosa struttura? Si tratta di persone giovani ed adulte, che purtroppo soffrono di patologie legate alla psiche, da quelle più blande a quelle più critiche. Camminando nei corridoi, ci si accorge della loro vulnerabilità e, al contempo, della loro bontà d’animo. Mi salutano e ringraziano di essere stato lì. «La struttura - afferma la dottoressa Alfano - è concepita nel pieno rispetto della normativa vigente ed offre quanto c’è di meglio per assistere queste persone che, spesse volte, vengono emarginate dalla società che le circonda. Siamo orgogliosi di svolgere il nostro lavoro con passione e dedizione. Ancor più del fatto che si tratta di un Centro a totale proprietà pubblica. Una vera e propria eccellenza nell’ambito sanitario regionale e, potrei dire, nazionale». Già, perché il CSM di piazza Cesaro è l’esempio più lampante di come possano essere erogati ottimi servizi ai cittadini «nonostante» a gestirli sia un’Azienda pubblica. E, ciò che maggiormente colpisce, è che gli standard dell’offerta sono elevatissimi a fronte di una politica particolarmente incisiva di spending review che, specie qui in Campania, ha drasticamente ridimensionato il settore della Sanità pubblica. Concetti ribaditi dal direttore Grimaldi: «Il Dipartimento di Salute Mentale è l’emblema di un efficace riassetto organizzativo e strutturale, che garantisce accessibilità e qualità dei servizi offerti all’utenza». “Esplorando” il centro di Salute Mentale di Torre Annunziata, è impossibile dargli torto. DOMENICO GAGLIARDI (dal settimanale TorreSette del 13 dicembre 2013)